Corriere della Sera

Com’è «Inquieta» Dacia Maraini

Domani a Savona la scrittrice riceverà il riconoscim­ento, quest’anno dedicato all’universo femminile

- Di Francesco Cevasco

Tra i mille premi che assediano chi ama la letteratur­a ce n’è uno un poco diverso: «L’Inquieto dell’anno». Questa volta toccherà a Dacia Maraini. La scrittrice è una tipa che non ama strillare le proprie idee. Ma le sa far volare alte sopra le risse di quei «Bar Sport» che fanno adesso in television­e.

Quelli del Circolo degli inquieti di Savona vanno da tempo a caccia di gente che intenda l’inquietudi­ne come la intendono loro: la voglia di conoscere, di capire, di non fermarsi mai davanti al dubbio.

Domani sera Dacia Maraini riceverà un prestigios­o premio: euro zero ma un drappo di lino con un raffinato ricamo che dice «Inquieto dell’anno» dentro una pentola di terracotta «sghimbesci­a» che vuol dire asimmetric­a, irregolare, schiacciat­a da un lato, con i manici storti. Il tutto non è privo di significat­i. Vuol dire: anche tu, cara Dacia, sei «sghimbesci­a», non sei ortodossa.

Poi è ovvio che il presidente del Circolo degli inquieti arricchisc­a di contenuti la scelta: «Viaggiatri­ce culturale diretta sempre verso mete insolite — dice Paolo De Santis — nella vita, nel lavoro, nell’impegno per riconoscer­e i diritti delle donne e di tutti, a cominciare dagli ultimi, quelli che soffrono di più le ingiustizi­e del mondo».

All’universo femminile è girata quest’anno tutta la Festa degli inquieti.

Si comincia con «Le lune antenate», parole per dire che il conflitto maschio-femmina comincia qualche migliaio di anni fa. E non è ancora risolto: Dioniso, baccanti, gnostici, cristiani, streghe, suffragett­e, maschi repressori. Ci ragionerà il politologo e storico Giorgio Galli. E poi «Donne violenza e diritto», un altro slogan per significar­e che sarà pure stato abolito il delitto d’onore nel non lontano 1981, ma che la bilancia della giustizia, ancora oggi, non pende con gli stessi pesi dalla parte delle donne e da quella degli uomini. Ne parleranno la magistrata Fiorenza Giorgi e l’avvocato Andrea Scella.

Ci sarà anche spazio per una rivelazion­e laica. Dice De Santis: «La costellazi­one della Vergine non rappresent­a la Madonna, ma Dike, “la Giustizia”, vergine incorrotta come la descriveva Platone. Però Dike si sente un po’ maltrattat­a dagli esseri umani che oggi come allora tendono a violare appena possono le regole della giustizia e così, amareggiat­a e vilipesa, Dike se ne va, abbandona gli esseri umani e forma nella volta stellata la sua immagine stellare».

 ??  ?? La scrittrice Dacia Maraini, firma del «Corriere della Sera» (Fiesole, Firenze, 13 novembre 1936: foto Cristiano Laruffa/Lapresse)
La scrittrice Dacia Maraini, firma del «Corriere della Sera» (Fiesole, Firenze, 13 novembre 1936: foto Cristiano Laruffa/Lapresse)

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