Tutte le paure dell’Argentina attaccata alle magie di Messi
Non è bastata nemmeno la mistica dello «stadio che balla», né la discutibile furbata della federazione di infilarci dentro 4 mila dei peggiori ultrà del Boca per mettere paura ai peruviani che invece la paura l’hanno stoppata e calciata via. E nemmeno le tre o quattro o cinque stregonerie che Leo Messi ha estratto dagli scarpini, né tantomeno la bislacca trovata del c.t. Sampaoli di affidarsi all’idolo della Bombonera, il modesto Dario Benedetto, e non a Icardi o Dybala in panca per 90’, niente di tutto questo è servito a scacciare le streghe dal cielo nerissimo sopra Buenos Aires: è finita 0-0 nella penultima partita delle Eliminatorias e ora la domanda che sembrava uno scherzo, un gioco, una riflessione per assurdo — può esistere un Mondiale senza Messi? — è uno scenario serissimo che gli argentini per primi faranno bene a prendere in considerazione prima che sia troppo tardi.
Ma se la situazione per quanto drammatica non è compromessa è solo grazie all’insensato black out della Colombia che, negli stessi istanti in cui la Bombonera ammutoliva di fronte all’ennesimo fiasco della Selección, si faceva rimontare nei tre minuti finali dal Paraguay a Barranquilla. C’è chi scomoda il realismo magico, di certo è stato un colpo di teatro «muy sudamericano» che consentirà a Messi di lanciare l’ultimo dado: la via più semplice per acchiappare la qualificazione diretta a Russia 2018 o assicurarsi almeno il quinto posto è cominciare a vincere in Ecuador nella notte italiana fra martedì e mercoledì. Ora, a 90 minuti dalla fine, l’albiceleste è sesta a causa del minor numero di gol segnati rispetto proprio
ai peruviani, e quindi senza in mano nemmeno l’umiliante jolly rappresentato dallo spareggio con la Nuova Zelanda che spetta alla quinta sudamericana. La classifica dice Brasile 38 e già qualificato, Uruguay 28, Cile e Colombia 26, Perù e Argentina 25, Paraguay 24, Ecuador 20, Bolivia 14, Venezuela 9. All’ultimo giro di pista il calendario Conmebol prevede Paraguay-Venezuela, BrasileCile, Perù-Colombia, Uruguay-Bolivia ed Ecuador-Argentina. Una ragnatela di risultati possibili e un quadro di combinazioni estremamente vario, a tal punto che potrebbe bastare anche un pareggio o addirittura una sconfitta in casi particolari. La certezza è che, vincendo, l’Argentina guadagna almeno lo spareggio. «E noi vinceremo» ha promesso Sampaoli a fine partita, mentre attorno a lui i sentimenti più diffusi erano rabbia, paura e disperazione.
Nemmeno una goleada comunque assicurerebbe il pass diretto, dipenderà anche dagli altri incroci. Nel caso comunque avesse ragione lui, che peraltro non ha ancora vinto una partita da quando ha preso il posto di Bauza, superando gli ecuadoregni già eliminati, i suoi andrebbero diretti al Mondiale se accade una di queste tre situazioni: 1) il Cile non vince in Brasile; 2) pareggiano