«Casa a Bologna, ufficio a Milano Noi pendolari siamo una comunità»
«L’alta velocità è una gigantesca metropolitana allungata sul territorio. Milano? Quasi una fermata, come potrebbe essere Duomo». Daniela Lagomarsino, 37 anni, responsabile per la tratta Bo-Mi del Comitato nazionale pendolari alta velocità (Cnpav), vive a Bologna con il marito e i due figli. Per lavoro è diventata una «viaggiatrice senza sosta», su e giù per i duecento chilometri della linea ferroviaria. «Dopo la laurea in Fisica e un periodo di ricerca — racconta — sono stata assunta, tre anni fa, da una multinazionale dell’energia. Non ho mai voluto cambiare città, un po’ per ragioni familiari e un po’ perché penso che l’impiego sotto casa non esista più. Bisogna essere flessibili». Così ogni mattina il copione si ripete: casa-treno-ufficio e viceversa. Daniela però è in buona compagnia e parla di una community di viaggiatori. «Ormai ci conosciamo, in banchina le facce sono sempre le stesse. Noi storici siamo circa trecento. Abbiamo anche un gruppo su WhatsApp per aggiornarci sui ritardi e ci capita di organizzare aperitivi nel vagone ristorante». Milano, in ogni caso, resta il luogo del lavoro e del business. Un satellite, allacciato a Bologna, funzionale alle esigenze professionali. «Confesso di conoscere poco la metropoli ma è soltanto una questione di tempo: tra il Duomo e i miei figli scelgo sempre loro».