Corriere della Sera

«In un giorno tre città diverse Per me è come se cambiassi stanza»

- Antonio Castaldo

«Sveglia all’alba, corsa a Roma. A mezzogiorn­o conference call in viaggio, alle 18 riunione a Milano. Presumo che alle 21 prenderò di nuovo il Frecciaros­sa per tornare a Torino, dalla famiglia. Vivo la mia giornata come se fossi in un unico ambiente. Mi sposto in tre punti diversi del Paese come passando da una stanza all’altra». Mentre racconta, Pietro Bracco, fiscalista di 43 anni con clienti importanti sparsi in Italia, non mostra segni di stanchezza. Anzi, rilassato sulle poltroncin­e executive di un treno Alta Velocità, mostra il computer portatile e dice: «Il mio ufficio è tutto qui. Quando viaggio, non ho bisogno di altro. E negli spostament­i posso continuare a lavorare tranquilla­mente». Gran parte dei suoi clienti, sono distribuit­i lungo l’asse Roma-Milano. «I problemi cominciano quando si richiede la mia presenza altrove, in città non servite dall’Alta Velocità. In aereo i tempi sono ristretti e il pc non si può usare sempre. Non resta che l’auto, ma cambiano tempi e spazi». Se trascorri la mattina a Roma e il pomeriggio a Milano, puoi farti un’idea della distanza non solo geografica che separa le due città: «Al netto dei servizi carenti, la differenza la fanno i grandi eventi. Milano ha ricevuto tanto dall’Expo, Roma appare frenata». Il Sud è in gran parte escluso dalla rete Alta Velocità: «E per questo rischia di rimanere indietro».

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