Dalle tutele alla gig economy Le 75 proposte della Chiesa

Non accadeva dal 1946. La settimana sociale della Chiesa — dal 26 al 29 ottobre a Cagliari — sarà dedicata al Lavoro. Con l’ambizioso obiettivo di «dare un contributo all’intera società italiana per uscire dalla crisi». Sul sito dell’evento (www.settimanesociali.it) è già presente un documento in 75 punti. Gli auspici facilmente condivisibili in quanto astratti («meno precarietà», «creare nuovo lavoro») lasciano presto spazio alle proposte di merito. Che saranno presentate a Cagliari al premier Paolo Gentiloni e al presidente del Parlamento Ue Antonio Tajani. Qualche esempio? Garantire ai lavoratori della gig economy (gli addetti alle consegne di Foodora, per esempio) pensione, maternità, malattia e tutele sindacali. Riforma della rappresentanza sindacale come definita dallo Statuto dei lavoratori in modo da dare più spazio alla contrattazione aziendale (chissà cosa ne penseranno Cgil, Cisl e Uil...). Riduzione dell’orario di lavoro per destinare più tempo alla famiglia (quest’ultimo auspicio riguarda uomini e donne alla pari). Il documento non lesina critiche alla severa politica della Bce in materia di coperture sui crediti bancari. E chiede anche un cambiamento dello Statuto della Banca centrale. Per affiancare all’obiettivo della stabilità dei prezzi quello della piena occupazione.