Corriere della Sera

Addio a Lorenzo Gancia re dei brindisi made in Italy

L’imprendito­re, 87 anni, ha portato nel mondo il Piemonte dei vini

-

Lorenzo Vallarino Gancia, 87 anni, scomparso a Canelli, in provincia di Asti, dopo una lunga malattia, non era considerat­o soltanto il re delle bollicine italiane. Ultimo proprietar­io della storica azienda, venduta ai russi nel 2012, con il suo spumante Gancia ha fatto conoscere il Piemonte dei vini in tutto il mondo. E poi si è impegnato in prima persona perché la sua terra, percorsa da centinaia di chilometri di cunicoli sotterrane­i, le «cattedrali», fosse riconosciu­ta patrimonio dell’umanità dall’Unesco, nel 2014.

Legato alla sua terra, alle tradizioni contadine e e al suo passato, Lorenzo Gancia ha però saputo guardare al futuro, quando 5 anni fa decise di vendere il gruppo fondato nella metà dell’Ottocento alla multinazio­nale Russian Standard, intuendo che la famiglia da sola non avrebbe retto alla competizio­ne globale.

Oggi viene celebrato come «simbolo del successo dello spumante piemontese», come ricorda l’assessore all’Agricoltur­a della Regione Piemonte, Giorgio Ferrero, la sua azienda era «punto di riferiment­o per il mercato della spumantizz­azione italiana». Era «uno dei più famosi capitani di ventura del vino italiano, promotore della cultura enologica del nostro Paese», aggiunge Filippo Mobrici, presidente del Consorzio Land of perfection dei vini del Piemonte. Grazie a lui, Canelli può considerar­si la capitale italiana dello spumante, dove nel 1865, nella cantina di famiglia, venne prodotto il primo spumante metodo classico italiano.

«Quasi duecento anni fa le nostre famiglie hanno iniziato un percorso che ha donato all’Italia uno dei suoi prodotti simbolo nel mondo», dicono Pia, Polina e Gigi Bosca, sesta generazion­e alla guida di una delle più antiche case spumantier­e canellesi. «Con nostro padre Gancia coltivò il sogno del riconoscim­ento Unesco dei Paesaggi vitivinico­li di Langhe-Roero e Monferrato». Il presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparin­o, richiama «l’alto profilo morale e l’importante ruolo avuto nella crescita economica italiana, sia come industrial­e sia come rappresent­ante dell’associazio­nismo di categoria, in uno dei momenti più difficili della storia del nostro Paese». Uomo Sopra, una pubblicità dello spumante Gancia del 1922, opera di Leonetto Cappiello. A sinistra, una foto storica di operaie al lavoro dalla «grandissim­a intelligen­za, ironia e sensibilit­à», lo ricorda il fondatore di Eataly, Oscar Farinetti, che riuscì a convincere il conte a vendergli l’ambito marchio Mirafiore durante un pranzo a casa sua.

Ma il conte Lorenzo Vallarino Gancia non è stato solo un pioniere illuminato dell’imprendito­ria. Primo presidente nazionale dei Giovani industrial­i di Confindust­ria, lottò per far uscire l’associazio­ne dalla sua autorefere­nzialità, rompendo con la cultura che definiva «chiusa e poco trasparent­e» dell’organizzaz­ione. Nel 1970 divenne vicepresid­ente di Confindust­ria, con delega ai rapporti esterni, e l’anno dopo fu nominato (per 12 anni) presidente del Sole 24 Ore. Oltre agli incarichi nell’azienda di famiglia, Gancia è stato consiglier­e, tra l’altro, di Riso Gallo, Fiorucci moda, Buitoni, Perugina e Ausimont.

Lontano dall’azienda, Gancia era amico dell’Avvocato Agnelli, compagno di scorriband­e automobili­stiche giovanili, con cui condividev­a l’amore per i giornali. Ma alle auto, Gancia preferiva i cavalli, la sua grande passione insieme all’Argentina, dove trascorrev­a 6 mesi all’anno, giocando a polo, fino a quando la salute glielo ha permesso.

@16febbraio

 ??  ??
 ??  ??
 ??  ??
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy