Corriere della Sera

Facchinett­i-Fogli, il duo degli ex Pooh

L’album «Insieme» e un tour. «Nuova avventura con la benedizion­e degli altri tre»

- Andrea Laffranchi

IPooh si sono sciolti. I fan lo hanno capito. Vallo a spiegare ai protagonis­ti. A Roby Facchinett­i e Riccardo Fogli non sono bastati un tour, un disco e un libro per celebrare i 50 anni di carriera e dire addio alla band. Hanno ancora voglia di fare musica assieme. C’è già un progetto: l’album «Insieme» che venerdì sarà anticipato nella radio da «Strade».

Non è un caso che le parole della nuova canzone siano firmate da Roby con Valerio Negrini, lo scomparso autore considerat­o il quinto Pooh. Praticamen­te metà del gruppo... «È un’avventura diversa, un modo di sperimenta­re qualcosa di nuovo dopo anni con la band e tre album da solista», premette Facchinett­i. «La canzone è nata pochi mesi prima che Valerio se ne andasse. Il testo racconta di strade che si incontrano. Se gli avessimo chiesto un testo sulla nostra amicizia oggi, lo avrebbe scritto così».

La loro amicizia sa di gavetta. Quella vera. La base operativa dei Pooh era a Bologna. Gli unici a venire da fuori erano Oggi Roby Facchinett­i (73) e Riccardo Fogli (69): insieme hanno inciso il singolo «Strade» loro due: Roby da Bergamo, Riccardo dalla Toscana. «Abbiamo condiviso tutto. Avevamo una camera in due alla pensione Minerva: 700 lire a notte», ricorda Facchinett­i. «Erano anni in cui non c’erano i soldi per il cinema e si mangiavano panini con la mortadella per risparmiar­e. Se infilavamo due o tre concerti ci permetteva­mo il Metropolit­an, degli stessi proprietar­i del Minerva, ma un po’ meglio», aggiunge Riccardo. Scambio di battute. Fogli vorrebbe prenotare una doppia per il tour che faranno. «Russi troppo», lo blocca l’amico.

Facchinett­i torna serio. «Abbiamo condiviso il periodo dei sogni, una rivoluzion­e musicale che ha cambiato il mondo». Dopo sette anni però Fogli se ne andò e scelse la carriera solista. «Mi sentii tradito — dice Roby —. Eravamo amici. Gli dissi di vivere tutti gli amori che voleva vivere ma di non buttare via quello che avevamo costruito con tanto sacrificio». Il fantasma sullo sfondo è quello di Patty Pravo, allora fidanzata di Fogli. Replica del diretto interessat­o. «La storia dei Pooh l’hanno scritta quelli rimasti, ma c’è qualche imprecisio­ne. Anche io rimasi addolorato dal fatto che mi facessero passare per quello che “sono il genio che conquister­à il mondo senza di voi”». Non ci volle molto a fare pace. «Finita la storia con Nicoletta gli chiesi di cambiarmi un assegno da 500 mila lire. Roby mi diede i contanti e mi lasciò l’assegno». Si guardano e se non sono lacrime poco ci manca. Da quella nottata alla reunion del 2016 sono passati circa 40 anni. «Non ci eravamo persi di vista. Per le cose importanti ci siamo sempre sentiti», dice Facchinett­i. Con la reunion la frequentaz­ione è tornata quotidiana. E si è riacceso qualcosa. «Sul palco di Sanremo Roby ed io ci siamo stretti la mano, poi un bacio e un abbraccio. Un’emozione forte».

Dal vivo (7 aprile a Milano e 9 a Roma) canteranno anche le canzoni dei Pooh. Non hanno paura della reazione dei fan. Non temono di passare per usurpatori. «Da quasi esterno ho sentito che la gente vuole così bene ai Pooh che ne vorrà anche a noi», dice Fogli. E gli altri tre? «Ci hanno benedetto — dice Roby —. E qualcuno ci ha fatto capire che aveva in mente qualcosa di simile».

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