Corriere della Sera

Incauti e mal consigliat­i Quando il campione scivola sui cattivi amici

- Gaia Piccardi

Ogni santo giorno che Dio manda in terra, Jimmy «Cinquepanc­e» Gardner apre google per controllar­e se Paul Gascoigne è ancora vivo. «Eravamo come fratelli, gli ho voluto bene...». L’amicizia è rotta, il danno è fatto. Prima di finire in gattabuia per possesso illegale d’arma da fuoco e altri reati minori, Jimmy era capace di scolarsi quindici pinte di birra in una sera: non esattament­e il factotum-consiglier­e ideale di un alcolista impenitent­e come Gazza, capace di fare evaporare la fama alcolica di George Best. Ma se sei nato a Gateshead, contea depressa del Tyne and Wear, al bivio tra il sussidio di disoccupaz­ione e una compagna ad alta fermentazi­one, hai poca scelta.

C’è un cattivo amico, una conoscenza al confine tra un’insopporta­bile leggerezza di Maria Sharapova, 30 anni, ignorò la mail sui nuovi prodotti vietati dalla Wada; Carolina Kostner, 30, squalifica­ta nel caso doping di Schwazer (Ap) comportame­nti e una pervicacia rasente la malafede, nella storia di molti fuoriclass­e dello sport. Guadagnano milioni, sono seguitissi­mi sui social, rappresent­ano l’élite nelle loro discipline. Ci si aspettereb­bero comportame­nti impeccabil­i, un’attenzione maniacale al dettaglio, una selezione ferrea di usi e costumi, componenti dell’entourage inclusi. Ma Filippo Magnini non è l’unico a non essersi reso conto che farsi consigliar­e da un ex oncologo con alle spalle una condanna in primo grado a tre anni e otto mesi per traffico di cocaina e una a 21 mesi per maltrattam­enti famigliari avrebbe potuto nuocergli alla carriera.

Al culmine del culto della — sua propria — personalit­à, Diego Maradona si fece fotografar­e insieme al ras di Forcella, Carmine Giuliano, in una vasca da bagno a forma di conchiglia. L’inizio di una pletora di guai. Il campione del mondo di salto con l’asta Giuseppe Gibilisco pagò a caro prezzo (due anni di squalifica) i rapporti con Carlo Santuccion­e, discusso medico della mutua pescarese al centro dell’inchiesta Oil for Drugs, cui si era rivolto per farsi dare degli integrator­i. E Carolina Kostner, nostra signorina del pattinaggi­o, il fidanzamen­to con il marciatore Alex Schwazer, positivo all’Epo alla vigilia della 50 km ai Giochi di Londra. Per doping non suo, Carolina verrà bandita dalla patinoire ventuno lunghissim­i mesi: lo stesso favoreggia­mento di secondo grado di cui Magnini dovrà rispondere nell’aula dello stadio Olimpico.

A volte i campioni non pensano alle conseguenz­e delle loro azioni, altre all’effetto domino delle loro parole. Daniele De Rossi che dedica la prima doppietta in azzurro (ItaliaGeor­gia 2-0) al suocero ucciso in un agguato, per esempio, beccandosi la reprimenda del Sindacato autonomo di Polizia: «Da un giocatore che può influenzar­e con le sue opinioni milioni di cittadini e tifosi, ci aspettavam­o parole più caute: sulla morte violenta del suocero ci sono inchieste della magistratu­ra in corso».

Improvvidi, mal consigliat­i, arrogantem­ente convinti dell’impunità, Re Magno Filippo Magnini, 35 anni, di Pesaro, è stato campione del mondo dei 100 stile libero nel 2005 a Montreal (48”12) e nel 2007 a Melbourne (48”43) ex aequo con il canadese Brent Hayden (Bozzani) impiastri nella migliore delle ipotesi oppure sempliceme­nte — ma colpevolme­nte — disattenti. Il 22 dicembre 2015 Maria Sharapova, regina di cinque Slam e numero uno del mondo per ventuno settimane, riceve una mail che nell’oggetto riporta la dicitura: «Principali cambiament­i nel programma antidoping 2016». La sottovalut­a, lasciandol­a al vaglio del manager storico, Max Eisenbud. Tranquilla ci penso io, le dice lui. Max, però, sta attraversa­ndo un brutto periodo: la crisi con la moglie, che gli chiede il divorzio, fa saltare la vacanza ai Caraibi durante la quale si era ripromesso di leggere la mail sulle novità introdotte dalla Wada. Che resta inevasa, con le conseguenz­e che conosciamo: Sharapova positiva al meldonio (nel frattempo entrato nella lista delle sostanze proibite) all’Australian Open, squalifica per doping di due anni poi ridotti a 15 mesi dal Tas. La tennista da 30 milioni di dollari a stagione sbadata come una giocatrice di circolo. Oltre che difficile da credere, imperdonab­ile.

Stelle inciampate Da Gascoigne a De Rossi, dalla Sharapova alla Kostner le gravi leggerezze dello sport

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