Torino, a 7 anni prende il tetano «È grave»
La bambina è arrivata sabato all’ospedale pediatrico Regina Margherita di Torino con le convulsioni. Manca la conferma ufficiale delle analisi, che è attesa per i prossimi giorni, ma per i medici la diagnosi è chiara: tetano. Una malattia molto pericolosa, eppure del tutto evitabile, grazie al vaccino che esiste da un secolo. La bimba, però, secondo le prime ricostruzioni non sarebbe vaccinata: contro nessuna malattia. E anche se l’antitetanica è obbligatoria dal 1963. Adesso è in prognosi riservata in rianimazione, sedata. È stata sottoposta a terapia antibiotica e a trasfusioni di immunoglobuline per contrastare le tossine del batterio: il fatto che con il passare delle ore rimanga stazionaria fa ben sperare. «Il tetano ha una mortalità alta, tra il 30 e il 50% dei casi, e non ha cura — dice Vittorio Demicheli, infettivologo del servizio piemontese di sorveglianza epidemiologica —. Ma le tecniche di rianimazione sono molto migliorate e succede più spesso che riusciamo a mantenere in vita i pazienti in attesa che la patologia faccia il suo decorso. È molto raro che si ammalino bambini così piccoli, di solito anche gli oppositori dei vaccini questo lo fanno». Eppure, dopo trent’anni che non succedeva, questo è il secondo caso in pochi mesi: a giugno si era ammalato un bambino di dieci anni, in Sardegna. Anche lui non aveva mai fatto vaccini. Sono circa 5.000, secondo l’Istituto superiore di Sanità, i bambini in Italia che ogni anno non vengono vaccinati contro tetano, poliomielite e difterite, circa 10 mila contro morbillo e rosolia.