Corriere della Sera

Zeman firma contro il rito abbreviato «Sono cattivo, chi ha sbagliato paghi»

Pescara, la petizione per dare giustizia a Jennifer uccisa dall’ex. Mobilitazi­one allo stadio

- Nicola Catenaro

«Ci sono le leggi e vanno rispettate. Certo, si può sempre farne altre per evitare che ci sia la certezza del diritto». Chissà se le parole pungenti di Zdenek Zeman, allenatore del Pescara Calcio, pronunciat­e con l’abituale tono sornione mentre firmava la petizione, hanno aiutato il tam tam. Di sicuro ieri pomeriggio allo stadio Adriatico parevano in linea con quelle di uno striscione in curva nord durante la partita con il Cittadella: «Giustizia per Jennifer». Anche i tifosi pescaresi, nero su bianco, hanno invitato il pubblico ad aderire alla campagna dell’associazio­ne «Noi per la famiglia» a sostegno di Fabiola Bacci e Jonathan Sterlecchi­ni, madre e fratello di Jennifer Sterlecchi­ni, la ragazza di 26 anni uccisa con diciassett­e coltellate, lo scorso 2 dicembre, proprio a Pescara, dall’ex fidanzato Davide Troilo, che ora è sotto processo con rito abbreviato.

La raccolta di firme chiede appunto di modificare le regole sul rito abbreviato prevedendo l’esclusione — e nessuno sconto — nei casi più gravi come l’omicidio. È stata promossa in collaboraz­ione con la società calcistica e con il patrocinio della Commission­e Pari Opportunit­à della Regione Abruzzo. E pare aver colto nel segno. Uno su quattro ieri allo stadio ha risposto all’appello e ha firmato, seguendo l’esempio dato sabato da Zeman. A fine partita, si contavano circa duemila firme (su 7.800 spettatori). Un risultato affatto scontato, consideran­do il contesto piuttosto inusuale e l’attenzione decisament­e spostata su altri argomenti.

«Io sono fra i cattivi perché sono del parere che chi sbaglia deve pagare fino in fondo», aveva detto Zeman. I promotori della campagna speravano nel calcio per raccoglier­e adesioni tra gli uomini. «Consideran­do che i minorenni non hanno potuto firmare, siamo contenti di poter dire che sono stati in tanti a rispondere presente e che tra questi siano stati in molti a ringraziar­ci — dichiara Carola Profeta, presidente regionale dell’associazio­ne “Noi per la famiglia” —. Siamo al lavoro da agosto e con le firme raccolte oggi siamo a 17 mila. L’obiettivo è raggiunger­e quota 50 mila e consegnare la petizione nelle mani dei presidenti di Camera e Senato affinché vengano accelerati i tempi per la discussion­e delle proposte di legge avviate dal 2013 in Parlamento. Proposte che, allo stato attuale, sono ferme».

La battaglia continuerà anche fuori dall’Abruzzo, assicurano, anche perché la famiglia di Jennifer non si rassegna: «Mia figlia era una ragazza normale e voleva vivere» dice. «Aveva tanti progetti ed è dura pensare che niente ce la restituirà», aggiunge il fratello Jonathan. «Ora le cose devono cambiare. Stiamo facendo questa battaglia perché vogliamo fortemente che qualcosa cambi».

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(foto TvSei) Il gesto Zdenek Zeman, 70 anni, tecnico del Pescara, firma la petizione

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