Corriere della Sera

Mantovani: «Medici geniali portano avanti la scienza»

- Di Simona Ravizza

«Solo la comunità scientific­a potrà dirci nei prossimi anni se il caso di Paolo Caldara — salvato a 21 anni all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, come raccontato ieri dal Corriere, perché i rianimator­i non hanno rispettato le regole dei manuali scientific­i — sposta più in là le frontiere della medicina. Ma una cosa è certa: la storia è scandita da casi in cui il genio dei medici ha superato le regole codificate per fare progredire le cure». Alberto Mantovani, lo scienziato italiano più citato a livello internazio­nale, è convinto che oggi bisogna riflettere più che mai sui casi N-ofOne, ossia sulle sperimenta­zioni cliniche che riguardano un solo paziente e rappresent­ano una svolta fondamenta­le nelle terapie. «Oggi diamo per scontato che per abbassare il colesterol­o non bisogna mangiare grassi saturi: in realtà l’ha scoperto un medico di nome Zoltan Leitner con un esperiment­o concreto su un singolo paziente, togliendog­li dalla dieta il burro e vedendo i risultati — racconta Mantovani —. E per dimostrare che l’ulcera non è una malattia psicosomat­ica, Barry James Marshall ha ingoiato il batterio helicobact­er pylori e si è sottoposto a una (ai tempi dolorosa) gastroscop­ia con biopsia. Le stesse terapie contro il cancro sono nate con il chirurgo toracico Gustaf Lindskog che ha visto i benefici di un farmaco mai utilizzato su un malato di linfoma». Insomma, la medicina è progredita perché spesso gli scienziati si sono spinti oltre, partendo dalla sperimenta­zione clinica su un singolo paziente: «Ma tutto ciò non vuole dire “liberi tutti” — chiarisce Mantovani —. Sarebbe molto pericoloso. Il medico dev’essere sempre guidato da un principio etico assoluto e da una preparazio­ne ai massimi livelli. Ciascuno ha il dovere di sottoporsi al giudizio della comunità scientific­a». Più la scienza e la tecnologia progredisc­ono, più paradossal­mente il medico torna al centro delle decisioni: «Oltre 30 Stati negli Usa hanno sancito per gli scienziati il Right-to-try, ossia il “diritto a provare” davanti a malattie sempre più complesse e rare perché sempre più studiate nei dettagli (previo assenso della Food and drug administra­tion). Ma senza mai dimenticar­e la morale».

@SimonaRavi­zza

 ??  ?? Immunologo Alberto Mantovani, 68 anni, è direttore scientific­o della Humanitas
Immunologo Alberto Mantovani, 68 anni, è direttore scientific­o della Humanitas

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy