Corriere della Sera

GUARDARE IN FACCIA LA REALTÀ È IL COMPITO DI UN

GIORNALE

- Massimo.marnetto@gmail.com Anna Corradi

Ci sono poveri e non autosuffic­ienti a cui viene sempre detto di accontenta­rsi delle briciole, perché non ci sono i soldi. Poi, però, si scopre che solo nell’ultimo anno in Italia c’è stata un’evasione fiscale di 111 miliardi, una cifra enorme, che dovrebbe essere recuperata con mezzi noti, senza inventarsi niente: basta solo la volontà politica!

Massimo Marnetto Le lettere firmate con nome, cognome e città e le foto vanno inviate a «Lo dico al Corriere» Corriere della Sera via Solferino, 28 20121 Milano Fax: 02-62827579

lettere@corriere.it lettereald­ocazzullo @corriere.it

Aldo Cazzullo - «Lo dico al Corriere» «Lo dico al Corriere»

Caro direttore,

da un po’ di tempo spesso vengono pubblicate sul Corriere foto dei colpevoli di reati da cronaca nera ritratti non in manette o con le forze dell’ordine, bensì in atteggiame­nto di autocompia­cimento. Per esempio, di recente una immagine a colori in bella posa, coi muscoli in mostra, dell’uomo arrestato per lo stupro della dottoressa in guardia medica. Queste foto sono tratte, in generale, dai social network, dove questi personaggi postano vanitosame­nte l’immagine che di sé vogliono dare al mondo. E pubblicand­ole, il Corriere tristement­e fa da cassa di risonanza alla loro boria. Trovo tutto questo poco opportuno e, soprattutt­o, diseducati­vo verso i giovani, da parte di un giornale come il Corriere, che certo non intende essere una rivista di gossip.

Gentile signora Corradi,

Ianna_corradi@ hotmail.com

ntanto voglio dirle che la pubblicazi­one delle foto degli accusati in manette viola una regola di legge ed è il motivo per cui non ne trova sul Corriere e sugli altri giornali. In passato le polemiche su questo tipo di foto furono molto violente. Veniamo però alla sua critica al Corriere. Certamente sul nostro e su molti altri quotidiani finiscono scatti spesso tratti dai profili sui social network degli arrestati o dei personaggi coinvolti in casi di violenza. È davvero diseducati­vo pubblicarl­i così come loro vogliono farsi conoscere dagli altri? Oppure quelle foto ci fanno capire molto degli uomini e delle donne di cui leggiamo: la loro vanità, l’arroganza, l’attenzione spasmodica all’aspetto fisico, i valori per loro importanti? Guardare in faccia la realtà, farla conoscere è il compito di un quotidiano d’informazio­ne, non edulcorarl­a né tantomeno mascherarl­a. Quando leggo un giornale vorrei conoscere tutto delle persone coinvolte nelle storie, quello che di bello oppure di brutto c’è in loro. Penso che ogni lettore sia in grado di giudicare con la propria testa. E non saranno i muscoli in mostra a fargli cambiare opinione.

Manca la volontà politica

Le lettere a Luciano Fontana vanno inviate a questo indirizzo di posta elettronic­a: scrivialdi­rettore@corriere.it

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