Panucci, il carissimo nemico «Vorrei essere in campo Questa per noi è la Partita»
Il successore di De Biasi: «Sono orgoglioso di allenare l’Albania»
Genova contro Savona, Genoa contro Samp, Ventura contro Panucci. Albania-Italia è racchiusa anche in quei 55 chilometri di Riviera ligure che dividono i due c.t., separati da 25 anni di età e anche dalle frequentazioni: Ventura è uno storico amico di Lippi, almeno tanto quanto Panucci ne è nemico di lunga data. Il difensore di Genoa, Milan, Real Madrid, Inter e Roma ha giocato 57 volte in Nazionale («l’inno non lo cantavo neanche allora, interiorizzavo l’emozione e lo farò anche stavolta») ma ha saltato proprio il biennio lippiano, terminato con la vittoria del Mondiale in Germania.
«Non c’è nessun derby ligure — taglia corto Panucci dal ritiro albanese di Durazzo — lui è più bravo ed esperto di me. Io vorrei scendere in campo con i miei ragazzi e fare risultato per toglierci una grande soddisfazione. Sono italiano, ma sono orgoglioso di essere l’allenatore dell’Albania».
Quella di stasera è la terza sfida della storia tra le due Nazionali, ma è la prima in terra albanese dopo le partite di Genova (1-0 azzurro in amichevole) e Palermo (2-0). E per gli avversari dell’Italia è la «Partita, con la P maiuscola — sottolinea Panucci, che ha rimpiazzato De Biasi sulla panchina delle aquile —. E non è assolutamente vero che per noi non conta nulla: non esistono amichevoli, qui ti guarda tutto il mondo. Il fatto che troveremo un’Italia arrabbiata non cambia le cose. È un momento delicato per Ventura, la Nazionale vive una fase di transizione, ma il c.t. dovrebbe essere lasciato libero di lavorare».
Per capire che valore può avere per gli albanesi questa partita non bisogna fermarsi ai 16 mila dello stadio Loro-Boriçi di Scutari: tra i calciatori tesserati dalla Federazione italiana ci sono infatti oltre 12 mila albanesi (12.358 nel 2015-16), a cui si aggiungono 2.250 minori al primo tesseramento. Non sarà un derby ligure, ma dall’altra parte dell’Adriatico è tutto fuorché una partita normale. Per almeno altri due buoni motivi: il primo coinvolge i tanti giocatori albanesi del nostro campionato, a cominciare dal portiere Berisha dell’Atalanta (il laziale Strakosha ha lasciato il ritiro infortunato) che ha appena parato un rigore a Dybala, passando per Ajeti (Crotone), Memushaj (Benevento), Basha (Bari), finendo con un altro big come Hysaj, esploso con Sarri, prima a Empoli e quindi a Napoli.
Il secondo motivo riguarda la depressione strisciante dopo l’euforia della qualificazione (e della dignitosa partecipazione)
Tavecchio I problemi sono seri, ma il c.t. non è mai stato in discussione Rivalità «Non è un derby tra me e Ventura. L’Italia è in una fase di transizione, lui va lasciato lavorare»
all’Europeo 2016. L’Albania comunque vada finirà come previsto al terzo posto dietro Spagna e Italia (a meno che Israele non faccia punti con la Roja), ma l’obiettivo era giocarsi tutto contro gli azzurri proprio in questa partita. E le dimissioni di De Biasi, che aveva ricevuto la cittadinanza albanese per le sue imprese, spiegano tutto. «Ma a Euro 2020 ci vado — ha detto Panucci il giorno della preparazione —. È già un’ossessione che non mi fa dormire la notte». Allora qualcosa in comune tra lui e Ventura alla fine c’è.