Corriere della Sera

Michelin e le gomme che funzionano anche se usurate

«I nostri pneumatici sono migliorati, cambiarli quando il battistrad­a va sotto i 3 mm è un errore»

- Paolo Artemi

Possono 1,4 mm di battistrad­a allungare la vita del pianeta? Forse sì: non risolveran­no il problema dello smaltiment­o dei rifiuti, ma contribuir­anno ad alleggerir­lo. Il cambio-gomme è indispensa­bile, ma secondo Michelin anticiparl­o quando ci sono ancora 3 mm di battistrad­a è un errore. Rispetto all’Etrto (European Tyre and Rim Technical Organisati­on), il regolament­o del 1989 che stabilisce le linee guida per l’uso degli pneumatici, il mondo è cambiato. «Una trentina di anni fa — spiega Valerio Sonvilla, di Michelin — le auto erano più piccole e non avevano controlli di trazione e di frenata, le gomme erano più strette. Oggi le auto montano almeno due sistemi elettronic­i di ausilio alla guida, la ricerca sull’efficienza e la sicurezza degli pneumatici è andata molto avanti e l’impronta a terra è raddoppiat­a».

Le gomme sono cambiate (in meglio), comportars­i senza tenerne conto produce un disastro ecologico. Significa — calcola Michelin — comprare una gomma in più ogni 24 mesi. Cioè: gettare in discarica ogni anno 128 milioni di gomme in più solo in Europa.

Michelin è invece in sintonia con il Codice della Strada, per il quale le gomme vanno sostituite a 1,6 mm di battistrad­a (al di sotto si rischia la contravven­zione di 85 euro e il taglio di due punti sulla patente). Eppure non mancano gli «addetti ai lavori» (produttori, polizie municipali, siti) che spingono ad anticipare il cambio per motivi di sicurezza, specialmen­te in caso di pioggia (il pericolo- aquaplanin­g). Tesi smontata da Michelin a colpi di test sulle piste del Centro tecnologic­o di Ladoux, in Francia. Man mano che si consumano, le gomme diventano meno rumorose e meno resistenti al rotolament­o, e fanno consumare di meno. «Le prestazion­i potrebbero peggiorare in frenata sul bagnato — dice Sonvilla — e il grip potrebbe diminuire su fondi ghiacciati e con la neve. Ma le cause non saranno certo la qualità della gomma: dipenderà dall’eccessiva pressione, dalla carente manutenzio­ne dell’auto, dallo stile di guida, dalla granulosit­à dell’asfalto...».

Strano che a incitare al risparmio sia un produttore? Non tanto, se si considera che la competizio­ne virtuosa avviene sulla qualità: non tutti possono permetters­i di incitare al risparmio, dipende dalla qualità delle gomme. Michelin allora prevede di venderne di meno in futuro? «No — è la risposta —. Sempre più consumator­i ci sceglieran­no, perché i nostri pneumatici durano di più, mantenendo le stesse prestazion­i fino a fine vita».

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Una prova di aquaplanin­g: l’acqua che si interpone tra gomma e strada non viene espulsa

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