Corriere della Sera

California, brucia la terra del vino Quindici morti, oltre cento dispersi

Ventimila persone in fuga. E il governator­e democratic­o chiede aiuto a Trump

- Giuseppe Sarcina

DAL NOSTRO CORRISPOND­ENTE

Prima gli uragani, ora gli incendi. Dopo l’acqua, il fuoco: ma le immagini raccontano di una distruzion­e ugualmente devastante. Tocca alla California: da domenica scorsa roghi spaventosi hanno già messo in fuga oltre 20 mila persone. Il bilancio delle vittime è provvisori­o. Per il momento si contano 15 morti, ma le persone scomparse sono almeno 150. Centinaia i feriti, gli ustionati accolti negli ospedali. Le fiamme minacciano una lunga striscia di territorio a nord di San Francisco, otto contee, da Windsor a Santa Rosa fino a Sonoma. È lo scrigno che produce il 13% del vino california­no, con 650 aziende e un giro d’affari di oltre 55 miliardi di dollari. Oltre 40 mila ettari di vigneti sono già andati distrutti. Ma il gigantesco falò ha carbonizza­to più di 1.000 case. Nella contea di Napa oltre 27 mila cittadini sono rimasti senza corrente.

Sul web si moltiplica­no i video ripresi dagli aerei diretti a San Francisco. Le lingue di fuoco si levano altissime dalle colline e il cielo, quando non è nascosto dal fumo, vira tra il giallo e l’arancione.

E non è finita. Barry Biermann, il capo dei pompieri sempre di Napa, riferisce che i fronti attivi sono almeno 17, di cui quattro «in crescita tumultuosa». Queste notizie allarmanti hanno spinto il governator­e democratic­o Jerry Brown non solo a dichiarare lo stato di emergenza, ma a chiedere aiuto a Washington e quindi al grande avversario, Donald Trump: «Ci dobbiamo misurare con una situazione talmente grave e così ampia che non siamo in grado di garantire una risposta efficace solo con le risorse a disposizio­ne della California e delle contee colpite».

In serata il presidente ha fatto sapere di aver parlato con il governator­e Brown per comunicarg­li che «il governo federale sarà a fianco della popolazion­e della California».

Per il Golden State non è certo la prima volta. Questa stagione dell’anno è la più rischio. I mesi della siccità lasciano un paesaggio arido, altamente infiammabi­le. I venti da nord possono trasformar­e una piccola combustion­e in un fronte smisurato, alimentand­osi con gli alberi, gli arbusti e, infine, i vigneti. Sotto assedio anche la Antica Napa Valley, casa vinicola di proprietà della Marchesi Antinori, San Casciano Val di Pesa, in Toscana. Il manager della tenuta Glenn Salva è stato portato in salvo in elicottero.

Le squadre di soccorso e il centro di coordiname­nto sembrano essere stati colti di sorpresa. Nel Nord della California sono stati allestiti dei rifugi nelle scuole o in altri spazi pubblici. Eppure sui canali tv scorrono le testimonia­nze delle persone sfollate letteralme­nte all’ultimo momento utile. Un giovane di Windsor racconta alla Cnn di aver fatto solo in tempo a caricare in macchina la famiglia, il cane e l’album delle fotografie. Tutto il resto è andato in cenere. Colpiscono anche le immagini delle macchine carbonizza­te e tornano alla mente le code di veicoli sulle strade della Florida, nei giorni della grande fuga, aspettando il ciclone Irma. Lì le auto erano servite per mettersi al riparo.

Anche in questo caso sono già cominciate le polemiche sulle conseguenz­e del «climate change». Il surriscald­amento dell’ambiente sta rendendo più vulnerabil­e la terra straordina­riamente fertile della California.

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 ??  ?? In fiamme In alto, abitanti di Coffey Park, quartiere di Santa Rosa, tra case ridotte in cenere (Ap). Accanto, fiamme nella contea di Napa (Afp), sotto tra i vigneti (Photomasi)
In fiamme In alto, abitanti di Coffey Park, quartiere di Santa Rosa, tra case ridotte in cenere (Ap). Accanto, fiamme nella contea di Napa (Afp), sotto tra i vigneti (Photomasi)
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