A chi conviene il nuovo sistema?
Il Pd perderebbe seggi e il Movimento crescerebbe rispetto alla legge in vigore Centrodestra sempre primo Ma nessuno governerebbe
La nuova legge elettorale a chi porterebbe vantaggi? Nella simulazione elaborata da Ipsos, i 5 Stelle sarebbero il primo partito alla Camera. Il Pd, invece, verrebbe favorito da un Italicum corretto. Ma essere il primo partito conta fino a un certo punto. Perché in vantaggio, con entrambi i sistemi, è la coalizione di centrodestra (con Forza Italia sopra alla Lega).
La domanda, prima o poi, spunta sempre quando si tratta di cambiare le regole del gioco, vale per l’introduzione della Var in Serie A e per le norme della competizione elettorale: chi ci guadagna?
Ecco i due sistemi a confronto. Da un lato il Rosatellum, che ieri ha ottenuto il sì della Camera, sostenuto da Pd, FI, centristi e Lega. E avversato invece da sinistra e 5 Stelle. I grillini preferirebbero andare al voto con la legge oggi in vigore, l’Italicum corretto dalla sentenza della Corte costituzionale.
Eppure proprio i 5 Stelle sarebbero il primo partito alla Camera con il Rosatellum, sistema contro cui sono scesi in piazza, che darebbe loro qualche deputato in più. I dem sarebbero avvantaggiati, al contrario, dall’Italicum corretto. Perché con questa legge — nella simulazione elaborata da Ipsos, che ha applicato ai sondaggi sulle intenzioni di voto le due leggi elettorali per la Camera — il Pd avrebbe 15 seggi in più e sarebbe in testa, a quota 178.
Ma essere il primo partito, in questo caso, conta fino a un certo punto. Perché in vantaggio, con entrambi i sistemi, è la coalizione di centrodestra (con Forza Italia lievemente sopra la Lega). Ben sopra il centrosinistra, dove i centristi dell’area di Angelino Alfano potrebbero però trarre beneficio da un’alleanza con il Pd, sul modello del voto siciliano, e superare, secondo
Nei collegi Forte il Movimento, trainato dal Sud Forza Italia, Lega e FdI pigliatutto al Nord
i sondaggi Ipsos, lo sbarramento del 3%.
Il M5S si scopre, a sorpresa, il partito più forte nei collegi uninominali, dove passa il candidato che ottiene più voti: i 5 Stelle ne spunterebbero 70 (sui 231 del Rosatellum), 12 sopra il Pd. Sicilia e Puglia sarebbero le roccaforti grilline. Il centrodestra, nel complesso, ne otterrebbe 103, facendo man bassa di collegi in Lombardia, Piemonte e Veneto.
In ogni caso a guadagnarci non sarebbe la governabilità: nessuno dei tre poli, nello scenario, raggiunge la maggioranza, a quota 316, soglia lontana anche per le larghe intese.