«Berlusconi diffamò i pm del caso Mills»
Microscopio su come i magistrati alla Davigo parlano dei politici, ma può essere interessante anche come i politici parlano dei magistrati. Silvio Berlusconi — senza che si sia saputo a fine luglio — è stato condannato dal Tribunale civile di Brescia per aver diffamato nel 2006 i pm del suo processo Mills, corruzione in atti giudiziari dalla quale fu prosciolto per prescrizione nel 2012 grazie alla legge ex Cirielli.
Il Tribunale non ne sanziona l’espressione «giudici di Magistratura democratica che sono la protesi della sinistra nella magistratura», in quanto lo contempla «funzionale alla manifestazione di un dissenso politico, essendo essenziale che in uno stato democratico» anche «chi riveste cariche istituzionali possa denunciare incoerenze e illegittimità nei pubblici poteri». La giudice Laura Frata ravvisa invece la diffamazione laddove Berlusconi, sempre nella leggendaria conferenza stampa da premier a Palazzo Chigi il 6 aprile 2006 e poi l’indomani a Radio Anch’io, accusò i suoi due pm di aver appositamente omesso di chiedere una rogatoria alle Bahamas perché essa li avrebbe sbugiardati e avrebbe provato la sua innocenza: «Mente senza dubbio la Procura… non c’è possibilità di errore, è la Procura che ha rifiutato di fare
Il risarcimento L’ex presidente del Consiglio dovrà risarcire l’allora pubblico ministero Robledo con cinquantamila euro
la giusta rogatoria quando i miei avvocati l’hanno insistentemente chiesta (...). Magistrati indegni che con i soldi degli italiani tramano contro il premier nel pieno della campagna elettorale».
Era invece documentale che i pm avessero chiesto la rogatoria il 18 aprile 2005, 23 dicembre 2005 e 14 febbraio 2006, senza che Bahamas rispondesse mai: «Difetta, pertanto, il presupposto per il legittimo esercizio del diritto di critica». Tra i due pm, mentre non agì quello (Fabio De Pasquale) che poi condusse tutto il processo a Berlusconi, l’altro, Alfredo Robledo, che non seguì più il dibattimento, gli fece invece causa civile. E ora vede Berlusconi condannato a pagargli 50.000 euro di danni.