Piero Masiello,
Caro Aldo, l’attuale situazione di stallo politico-sociale che si respira in Catalogna, unita al recente 50°anniversario della morte del rivoluzionario Che Guevara, mi hanno ispirato una riflessione che trova un naturale sbocco in questo interrogativo: una figura carismatica della stessa portata del rivoluzionario argentino sarebbe oggi alla testa dell’ondata separatista di una Catalogna divisa tra il desiderio di affermazione della propria identità e il rischio di ritrovarsi isolati dall’Europa e dal resto della Spagna? O è più plausibile ritenere che lo spirito rivoluzionario guevarista incontrerebbe qualche resistenza a conciliarsi con le motivazioni che animano il tentativo di secessione che si sta portando avanti in Catalogna? Legnano (Mi) Caro Piero, il principale partito secessionista è di centrodestra. Altro che Che Guevara.
ACCUSE A WEINSTEIN
Un molestatore, il produttore cinematografico Harvey Weinstein, ha violentato indisturbato, per anni, giovani attrici e aspiranti attrici senza che mai il gossip lasciasse trapelare nulla. Ora leggo che dive battagliere pronte ad accusare, giudicare e disprezzare pubblicamente chiunque, erano state costrette ad avere con quell’uomo rapporti sessuali e non trovavano il coraggio di parlare: lasciavano che andasse avanti indisturbato. Gwyneth Paltrow ha addirittura ammesso: «Temevo che se l’avessi fatto mi avrebbe licenziata». Ma si rende conto di quello che dice? Che qualche ragazzina potesse temere di essere stuprata non l’interessava proprio? L’importante era continuare ad apparire sulle copertine? Che quel «macho» meriti di entrare in galera è sacrosanto, ma non accetto che si parli di «eroine» riferendosi a ricchissime dive che per non disturbare il «conducente» lasciano che continui a travolgere i «passanti». Eroi sono quelli e quelle che hanno il coraggio di denunciare stupratori, mafiosi, dittatori e potenti corrotti. Roberto Bellia, Vermezzo (Mi) @corriere
«Perché finora tutti hanno taciuto?»