La scheda
ricada su quel viaggio o su quell’hotel, ma orientarla verso la mia azienda», risponde senza mezzi termini Ubaldi. «Per esempio su Internet si possono trovare le più svariate recensioni, c’è chi si lamenta delle dimensioni delle camere, ma noi non sappiamo che tipo sia chi ha espresso quel parere: la personalità filtra le scelte dei clienti — considera lo psicologo — mentre la psicologia facilita la scelta: lì si sta bene perché il mix dell’offerta funziona, la qualità del cibo è buona, i negozi sono vicini. Le nostre domande non riguardano la situazione ambientale o la customer satisfaction».
Tanto che grazie a una collaboratrice di stanza a Rimini gli hotel possono ricevere suggerimenti su come migliorare il proprio prodotto: uno su tutti, adibire sale spaziose per eventi durante i giorni di pioggia, come gli incontri con psicologi specializzati in sostegno all’adolescenza.
Per le agenzie invece «Di bene in meglio» profila le personalità in base a fattori come apertura verso nuove esperienze, amicalità, estroversione. «Abbiamo individuato 243 profili e le agenzie che certificano viaggi possono offrire agli utenti quelli che più soddisfano la loro personalità, in base a bisogni e preferenze». ● Giovanni Battista Ubaldi, psicologo cognitivo, ha individuato 243 profili in base a fattori come l’apertura verso nuove esperienze, amicalità ed estroversione
● Gli hotel possono ricevere suggerimenti su come migliorare il proprio servizio, adattandolo alle esigenze dei clienti
L’esperimento In un albergo della Versilia è stata misurata la felicità dei clienti al momento del check-in e al momento dell’uscita