Acqua, cereali, siccità: se la chiave per capire le migrazioni è il cibo
Tra le sfide del prossimo Forum internazionale sulla nutrizione il tema dell’accesso alle risorse
i sarebbe un modo — poco usato ma molto utile — di (ri)disegnare la mappa dei flussi migratori degli ultimi anni. E cioè immaginare che le persone che si spostano lo fanno (anche, se non soprattutto) per cercare il cibo che non trovano nel proprio Paese. Così, per esempio, i tanti arrivi di nigeriani in Italia (14.500 tra gennaio e giugno, secondo Frontex) si potrebbero spiegare con la crisi idrica dello Stato africano, che a cascata ha causato instabilità politica e problemi sanitari. Lo stesso si potrebbe dire per il Bangladesh: 8.200 cittadini hanno raggiunto le nostre coste anche per sfuggire al dramma dell’acqua potabile, disponibile solo per il 40 per cento della popolazione.
E poi i cereali, la siccità... ricordarsi che uno dei principali motivi per cui le persone si muovono è l’accesso alle risorse alimentari sarà una delle sfide dell’ottavo «Forum internazionale su alimentazione e nutrizione», il meeting
Inizia la diciannovesima edizione di Ein Prosit. L’evento enogastronomico più importante del Friuli , che si terrà dal 19 al 22 ottobre tra le montagne del Tarvisiano, realizzato assieme a Kitchen Aid, main sponsor della manifestazione, negli anni è riuscito far conoscere agli appassionati di cucina le eccellenze regionali. Il momento clou è la «MostraAssaggio», in cui si potranno degustare specialità di 150 produttori. Non mancheranno poi laboratori e masterclass. E ogni sera i ristoranti della zona ospiteranno alcuni dei migliori chef d’Italia. (g.princ.) che il Barilla Center for Food & Nutrition (Bcfn) organizza all’Hangar Bicocca di Milano il 4 e 5 dicembre prossimi. Insieme a MacroGeo, società di ricerche geopolitiche, infatti, la Fondazione Bcfn presenterà il primo studio su migrazione e cibo: «Un aumento dell’un per cento dell’insicurezza alimentare costringe il due per cento della popolazione a migrare — ha riassunto il presidente di MacroGeo Lucio Caracciolo durante l’anticipazione dei temi del Forum che si è tenuta ieri. «In un mondo in cui due miliardi di persone sono obese e 815 milioni sono mal nutrite è chiaro che bisogna rivedere i modelli alimentari», ha detto il vicepresidente Bcfn Luca Virginio. Un’ipotesi su cui ragionare sarà l’uso delle rimesse dei migranti, che valgono molto più degli aiuti ai Paesi poveri e che potrebbero essere spese per rilanciare le coltivazioni locali. Inoltre bisogna valutare l’impatto delle diverse culture alimentari nei Paesi d’accoglienza: l’integrazione passa anche dalla comprensione delle abitudini altrui, a tavola. A dicembre, poi, verrà presentato il nuovo «Food sustainability index», la classifica che ordina i Paesi a seconda della capacità di evitare sprechi, di coltivare in modo sostenibile e di bilanciare obesità e malnutrizione: l’edizione 2017 includerà nove nuovi Stati, tutti del Mediterraneo. Un’altra novità sarà il premio giornalistico «Food Sustainability Media Award». Gli ospiti? Carlo Petrini, che si confronterà con Guido Barilla, Bob Geldof e l’economista Jeffrey Sachs. Nel frattempo in Italia c’è da preoccuparsi per gli under 18: secondo l’index 2016 uno su 4 è in sovrappeso.