Clips, legge i volti e decide La telecamera che fa da sola
Guidata da un algoritmo, cattura le foto e i video migliori. Il nodo della privacy
momenti speciali. Che non sono feste di compleanno o gite in campagna. Ma quei piccoli momenti quotidiani, quando si gioca insieme sul tappeto o il cane corre spensierato nel giardino di casa. Momenti speciali che vivono solo nella nostra memoria: se tutti sono impegnati nell’azione, chi si prende la briga di riprenderla? E se ci fosse un fotografo personale che cattura, mentre osserva discreto, scene di vita quotidiana e decide quali meritano di essere salvate, oltre che nei ricordi, anche sullo smartphone?
Clips è la nuova telecamera che ha presentato Google il 4 ottobre. Clips come la «clip» sul retro del dispositivo, che ci permette di appenderla ovunque. Clips come i brevissimi filmati che registra. In completa autonomia. Sì, perché chi comanda l’apertura dell’obiettivo è Moment IQ, un algoritmo. Che «impara», grazie al machine learning, a riconoscere i membri della nostra famiglia, i nostri amici e i nostri animali domestici. Li segue e, al momento che giudica più opportuno, scatta. Non una foto ma una «Motion Photo», un breve filmato della durata di qualche secondo (ma niente audio, non c’è il microfono). Riconosce le espressioni facciali, la giusta luce e l’inquadratura perfetta. Così assicura Mountain View che nella mini telecamera ha riposto il meglio della sua intelligenza artificiale. Piccolissima, leggera (ma non molto economica, costa 249 dollari), Clips si può comandare anche manualmente. E ogni volta che premiamo Play — tramite app sullo smartphone — lei impara qualcosa in più su chi e cosa vogliamo immortalare.
Un perfetto (e silenzioso) assistente domestico che potrebbe rivoluzionare gli album di famiglia. È la funzione a cui Google ha pensato per il suo dispositivo, indirizzandolo principalmente ai genitori che vogliono raccogliere i momenti più belli dell’infanzia dei figli. C’è chi però non lo vede come un oggetto così «innocente». Elon Musk, visionario imprenditore che ha fondato società come Tesla e SpaceX, ne ha colto un’altra sfumatura. Lui, che dell’intelligenza artificiale ha già elencato i numerosi rischi, ha puntualizzato anche su quest’ultima novità. E in effetti se pensiamo che la telecamera tascabile potrebbe essere appesa non solo in casa nostra, ma anche in luoghi pubblici, vicino alla porta d’ingresso di un’altra abitazione o addirittura sulla tasca dei nostri jeans, i possibili utilizzi aumentano. E non tutti hanno una connotazione positiva.
La società ha sottolineato l’attenzione alla privacy, assicurando che niente di ciò che Clips registra finirà nei suoi server, ma solo (se diamo il comando) sul nostro smartphone (via wifi) o nel Cloud, dove abbiamo diritto a spazio illimitato per salvare le sue «Motion Photo». C’è però da considerare l’ipotesi che si possa sfruttare Clips per appropriarci di scene di vita quotidiana che non ci appartengono. Basta farle «imparare» che un certo soggetto ci sta a cuore, lei fa tutto il resto. E non deve per forza sapere che un obiettivo lo sta riprendendo. Solo una piccola luce Led indica che la videocamera è accesa. Ma le sue dimensioni permettono di scomparire alla vista facilmente.
Quello che al momento rimane solo un ipotetico scenario è ben descritto nel libro The Circle di Dave Eggers. Dove la privacy soccombe davanti alla necessità di completa (e distorta) trasparenza e una telecamera, SeeChange, che ha «la forma e le dimensioni di un lecca lecca» trasmette in streaming tutto ciò che vediamo. Niente è più privato, non scegliamo noi cosa riprendere ma sono gli altri a decidere cosa osservare della nostra vita. Una «socializzazione» totale, un mondo a metà tra la distopia e la fantascienza che sembra aver ispirato il lancio di un altro dispositivo. FrontRow è un ciondolo creato dalla società Ubiquity Lab che, appesa al collo, permette di registrare video o mandarli in streaming sui social senza muovere un dito. Una telecamera «indossabile» che viene sponsorizzata con il motto «condividi il tuo mondo in tempo reale». Anche se quel mondo non è soltanto «tuo» ma di tutti coloro che entrano nell’inquadratura. E se con FrontRow è ancora l’uomo ad avere il comando, con Clips non c’è tasto da premere. Basta appendere il dispositivo e salire sul «palco» insieme agli altri «attori». Consapevoli o no.
Gli album di famiglia Clips è diretto ai genitori che vogliono cogliere le immagini migliori dei bambini Il tweet di Elon Elon Musk ha fatto un tweet in cui mette in dubbio «l’innocenza» del prodotto Google