Decaro: «Basta con i professionisti del ricorso»
Delrio lancia l’idea e i Comuni applaudono. «Proporrò una norma nella legge di bilancio per scoraggiare i ricorsi sulle gare», l’annuncio del ministro delle Infrastrutture ieri a Vicenza durante i lavori dell’assemblea dell’Anci, l’associazione nazionale dei Comuni. «Finalmente il governo si impegna nella lotta ai professionisti del ricorso. Una nostra battaglia da tempo», la condivisione di Antonio Decaro, presidente dell’Anci e sindaco di Bari. «Perché ci sono opere pubbliche che possono cambiare la storia di una comunità. E anche aziende specializzate non nell’esecuzione dei lavori ma nei contenziosi».
Quella contro i ricorsi temerari è una battaglia storica dei sindaci che vedono una gran parte degli investimenti per opere pubbliche bloccati dai contenziosi che seguono quasi ogni gara. «Quanto costa alla collettività il continuo ricorso al Tar? — si chiede Decaro -. Per le liti temerarie che fermano le opere pubbliche non è sufficiente far pagare le spese legali. Chi si rivolge al giudice senza un reale fondamento deve pagare il danno sociale arrecato alla collettività». Decaro ha anche tre proposte per evitare che le opere pubbliche si paralizzino: «I lavori non si fermano in attesa della pronuncia del giudice ed eventualmente, se l’azienda vince il ricorso, viene ristorata del mancato utile; quando perde l’impresa che ha presentato ricorso paga, oltre alle spese legali, anche il danno sociale; un parere negativo dell’Anac impedisce alla seconda arrivata di rivolgersi al giudice amministrativo».