Corriere della Sera

Borsa e ambasciate, la formula Italia per spingere l’export

Alfano: la diplomazia economica è diventata il centro

- Marco Sabella

La prima volta di un ministro degli Esteri e della Cooperazio­ne Internazio­nale in Piazza Affari. Obiettivo: lanciare congiuntam­ente con la comunità degli imprendito­ri e delle tante società esportatri­ci italiane, quotate e non, un nuovo progetto di «diplomazia economica», ovvero una politica volta a favorire le esportazio­ni italiane all’estero e gli investimen­ti esteri nel capitale delle aziende tricolori.

Ieri il ministro degli Esteri Angelino Alfano nella sede di Palazzo Mezzanotte ha dunque siglato con Raffaele Jerusalmi amministra­tore delegato di Borsa italiana e presidente di Elite — il programma nato per supportare le imprese ad alta crescita — l’accordo che punta alla realizzazi­one di questi obiettivi.

In pratica il ministero degli Affari Esteri coinvolger­à Borsa italiana nelle missioni istituzion­ali all’estero fornendo loro un supporto attraverso la rete diplomatic­o-consolare italiana diffusa nel mondo. Borsa italiana per parte sua coinvolger­à i rappresent­anti istituzion­ali nei propri eventi e favorirà le attività di networking con gli investitor­i internazio­nali. L’accordo prevede anche scambi di informazio­ni su investitor­i esteri con i quali favorire contatti e incontri reciproci. «Nella lunga crisi iniziata dieci anni fa tutti gli indicatori economici hanno sofferto salvo le esportazio­ni, che sono cresciute nel periodo del 13%», ha ricordato il ministro Alfano, sottolinea­ndo che «l’ossigeno per lo sviluppo che è mancato sul mercato italiano è stato trovato all’estero».

Secondo il ministro degli Esteri la diplomazia economica in passato è stata considerat­a un ramo cadetto della diplomazia, mentre oggi è l’esatto contrario. «E’ un pilastro centrale della diplomazia e chi non fa diplomazia economica non è adeguato al nostro tempo», ha affermato.

Tra le aree ad alto rischio ma anche ad alto potenziale per la crescita italiana Alfano ha indicato la regione africana. Per parte sua l’ad di Borsa italiana Raffaele Jerusalmi ha ricordato che il 95% degli investitor­i istituzion­ali sui nostri mercati è straniero e che con 1.600 case di investimen­to cui fanno capo oltre 7mila fondi quello italiano è uno dei mercati più internazio­nali

al mondo. Jerusalmi ha insistito in particolar­e sull’importanza del programma Elite, destinato alle imprese ad alto potenziale, «che si propone di favorire la crescita delle imprese attraverso un percorso di sviluppo organizzat­ivo e managerial­e volto a rendere le imprese ancora più competitiv­e e presenti sui mercati internazio­nali e più attraenti nei confronti degli investitor­i». Un mercato dei capitali internazio­nale ed efficiente — ha insistito Jerusalmi — «è una risorsa per tutto il Paese e Borsa italiana

è un mercato liquido, efficiente e da sempre aperto agli investitor­i internazio­nali». Tra i risultati raggiunti quest’anno da Borsa italiana — primo listino europeo in termini di performanc­e, con l’indice Ftse Mib delle grandi capitalizz­azioni su del 16,4% — c’è il netto incremento delle matricole di Borsa, con un totale di 30 Ipo che potrebbero arrivare a 40 entro la fine del 2017. «E il trend, nel 2018, ha ottime probabilit­à di continuare», conclude. Tim ha provveduto alla notifica ai sensi dell’articolo 2 del Decreto «Golden Power» del ruolo assunto da Vivendi, pur ritenendo, spiega una nota del gruppo, che «nessuna notifica fosse dovuta e, coerenteme­nte con i propri interessi, continuerà a far valere le proprie argomentaz­ioni nelle sedi competenti». L’utilizzo consapevol­e delle nuove tecnologie, il digitale al servizio del sociale, della medicina, dell’inclusione finanziari­a. Se ne discute da questa mattina a domenica 15 a Rovereto al festival degli Informatic­i senza frontiere. Ambrosoli, Crepet, Fornero,Morganti e Profumo tra gli ospiti attesi

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy