Open d’Italia Molinari parte col turbo per ripetersi
Tredici mesi dopo il successo ottenuto all’Open d’Italia, Francesco Molinari è di nuovo in testa al gruppo, anche se non da solo. Al termine delle prime 18 buche, Chicco è affiancato a -7 da altri 5 giocatori: Aphibarnrat, Donaldson, Björk, Pepperell e Wallace. Non è però del tutto soddisfatto: «Ho giocato bene le prime buche, poi mi sono complicato la vita da solo. Peccato perché non sarà facile ripetersi a questi livelli sui green». Ma non era il suo punto debole? «Giocare quasi stabilmente negli Usa ha molto migliorato il mio rendimento e qui sto (Ansa)
sperimentando un nuovo putter che, se funziona così, terrò ben stretto anche nelle prossime gare». Coccolato dal pubblico, che ha invaso il Parco di Monza, l’azzurro ha cominciato a macinare grande golf fin dall’avvio: 7 birdie nelle prime 11 buche, prima di incappare in un errore in un par 3 che gli ha fatto perdere un pizzico di fiducia, riconquistata però con grandi recuperi nelle buche successive. «Mi sembra di ricominciare da dove mi ero fermato l’anno scorso, come se questo fosse il quinto giro di quell’Open. Da un Open all’altro, questo è stato l’anno più positivo della mia carriera». Molinari sa bene che la pattuglia dei favoriti alle spalle è ancora compatta: Garcia e Noren lo inseguono a 2 colpi, Rahm a 3. Ha chiuso alla pari con Garcia l’italiano Andrea Pavan, un colpo in meno del giovane dilettante Stefano Mazzoli, nato a Segrate 21 anni fa, da qualche tempo negli Usa dove studia e gioca a golf alla Texas Christian University. Mazzoli ha fatto meglio di Renato Paratore e Edoardo Molinari. Farà più fatica Matteo Manassero, che ha chiuso in par e dovrà recuperare qualche colpo per non incappare nel taglio.