5 punti sopra il cielo
La Roma castigata da Insigne Gli azzurri soli in testa a +5 aspettando il derby di Milano
e ottimi motivi per essere felici: i punti di vantaggio sulla Juve sono già 5 e oggi Sarri & company potranno guardare il derby di San Siro, fare il tifo per il Milan e studiare come dare un’altra mazzata al campionato nel prossimo turno, quando l’Inter dovrà scendere al San Paolo.
La prima domanda è solo apparentemente estranea alla partita: l’impresa della Lazio contro la Juve, allo Stadium, cambierà più l’approccio del Napoli (possibilità di fuga) o quello della Roma (classifica corta, in attesa del recupero della gara contro la Sampdoria)? La risposta del campo è semplice: Sarri ha preparato la partita giusta. La Roma parte da due idee: 1) il cambio di modulo in 4-2-3-1 per mettere Nainggolan più vicino alla porta e interdire su Jorginho; 2) verticalizzare il più possibile. Il Napoli vuole: 1) costringere Manolas e Juan Jesus a far iniziare l’azione; 2) fare possesso palla e cambiare fronte all’improvviso per attaccare quello che nel basket si chiama «lato debole», cioè quello con meno uomini e più spazi. Il primo tempo, così, è nelle mani del Napoli e, anche se il gol nasce da un errore di De Rossi, che serve un assist-harakiri a Insigne, il risultato è meritato. Va, anzi, stretto ai partenopei.
Nella ripresa il Napoli ha molte occasioni potenziali, spesso in parità numerica con la difesa giallorossa, ma non arriva il 2-0. La Roma, generosa ma poco altro, ci prova con i palloni alti: Reina è decisivo deviando sul palo un’incornata di Fazio, Dzeko (abbandonato come era successo con l’Atletico Madrid) si vede una volta sola e colpisce la parte alta della traversa.
Il Napoli, adesso, non può nascondersi: è la favorita. Il lavoro di Sarri è stato costante e i margini di crescita ci sono ancora. La sfida al Manchester City di Guardiola (ieri 7-2 allo Stoke City) sarà emozionante, ma è al campionato che bisogna guardare.
La Roma ha già perso due scontri diretti in casa (Napoli e Inter): la sua dimensione attuale è la lotta per il quarto posto, ma la concorrenza è ampia. La speranza è recuperare presto Schick e Karsdorp, perché dovevano prendere il posto di Salah e Ruediger, solite vendite estive di un club sempre schiavo delle plusvalenze. È triste ma realistico pensare che, in quello che potrebbe essere l’anno no per la Juventus, non sarà la Roma ad approfittarne.