Tutti in coda per i grattacieli La nuova bellezza di Milano
Per i troppi visitatori in coda sospesi gli ingressi alla Torre Hadid Giornata di itinerari in tutta Italia in 600 luoghi di arte e cultura
Migliaia in coda in tutta Italia per la giornata delle visite organizzate dal Fai in 600 luoghi del patrimonio del nostro Paese. A Milano, per la troppa folla, sospesi gli accessi alla Torre Zaha Hadid a City Life, conosciuta come il «grattacielo storto», alto 175 metri.
«Ingresso sospeso causa grande affluenza», si leggeva ieri in caratteri rossi già nel primissimo pomeriggio sul sito www.giornatefai.it cliccando su «Torre Zaha Hadid/ City Life, la moderna riconversione di una parte “storica” di Milano». La vera grande sorpresa (e il maggior successo nazionale) della Giornata Fai d’Autunno 2017 è stata la Milano contemporanea con le sterminate file per poter visitare la Torre Zaha Hadid.
Un’indicazione per il futuro che il Fondo Ambiente Italiano, nato nel 1975 da un’intuizione di Elena Croce e fondato da Giulia Maria Crespi con altri intellettuali e ambientalisti, e ora presieduto dall’archeologo Andrea Carandini, farà bene a valutare, registrando la crescente domanda di contemporaneità, di comprensione di ciò che sta avvenendo nei tessuti urbani con l’inserimento del «nuovo d’autore», come nel caso Zaha Hadid e City Life a Milano.
Ma in tutta Italia la Giornata Fai d’Autunno ha visto file e grande interesse nei 600 luoghi poco conosciuti, o addirittura inaccessibili, aperti dai 3.500 volontari, tra cui 800 ragazzi, seguendo 170 diversi itinerari tematici ideati per ogni città.
A Varese sono andati esauriti in appena 16 minuti dall’apertura delle prenotazioni (un record nazionale) i posti disponibili per poter visitare l’Hotel Campo dei Fiori, capolavoro liberty del 1912 firmato da Giuseppe Sommaruga, chiuso dal 1968 e ora tristemente avvilito a base per ripetitori radiotelevisivi e telefonici. File a Roma a palazzo Corsini, una delle due sedi delle Gallerie Nazionali d’Arte Antica, e all’antico Orto Botanico, con tremila diverse specie vegetali.
Lunghe attese a Napoli per scoprire la Basilica Santuario del Carmine Maggiore, esauriti i posti per il Museo storico della moda e del costume teatrale «Vincenzo Canzanella», a Bologna grande interesse in- torno al Complesso Monumentale di San Michele, a Genova file a palazzo San Giorgio, dal 1407 sede della banca più antica del mondo, la Casa delle Compere e dei Banchi di san Giorgio, primo esempio di vera e propria City degli affari in Europa.
In tutta la Penisola, complice anche il clima quasi estivo, si è visto lo stesso fenomeno: una grande voglia di scoprire ciò che magari ogni giorno si guarda distrattamente andando a scuola e in ufficio, ma fa parte delle proprie radici e del tessuto urbano. Tesori troppo spesso chiusi e che il Fai riesce, anche solo per un giorno, a mettere a disposizione della collettività spiegandone il valore e il significato.
«Ricordiamoci di salvare l’Italia», è lo slogan scelto dal Fai per la Giornata d’Autunno 2017. Le file dimostrano che molti italiani sono pronti a ricordarselo, a non dimenticare la propria storia artistica, paesaggistica, sociale. Un’operazione in cui la mano privata del volontariato può sostenere programmi, come questa Giornata, che lo Stato probabilmente non riuscirebbe a realizzare. Per tutelare un patrimonio immenso come quello italiano, un patto di ferro tra pubblico e privato appare sempre più indispensabile.
Nuovo d’autore La nuova architettura d’autore nei centri urbani attira sempre di più il grande pubblico