Corriere della Sera

I distratti, gli oppositori E il Pd senza ricambio

I DIECI ANNI TRA OPPOSITORI E DISTRATTI Da Franceschi­ni a Veltroni, si fa prima a dire chi è rimasto. E i nuovi non avanzano

- di Aldo Cazzullo

Pare una delle vecchie foto di inizio Novecento, che ritraggono famiglie numerose destinate a essere disperse dalla vita e dalla storia. Per il momento sono ancora tutti insieme, ma tra poco lo zio emigrerà in America, il cugino in Australia, il nipote andrà in guerra, il figlio passerà al clan rivale…

Allo stesso modo, a soli dieci anni dalla fondazione, molti padri e madri del Pd hanno disconosci­uto il figliolett­o. Il progetto ambizioso che doveva unire i discendent­i di Moro e di Berlinguer non ha avuto una sorte tanto diversa da quello che sull’altro fronte doveva mescolare liberali e postmissin­i; e se l’Italia oggi non ha una destra moderna, ma un’alleanza forse provvisori­a tra europeisti moderati e sovranisti radicali, anche la sinistra riformista è debole e divisa come e forse più che in passato.

Il bambino compiva dieci anni, ma la festa è andata maluccio. Prodi, il papà del Partito democratic­o, aveva altro da fare: un convegno all’Aspen. Per il padrino, Parisi, è stato «un giorno di lutto». Enrico Letta è nella commission­e che deve riscrivere l’architettu­ra dello Stato, ma non il nostro, un altro, la Francia; e l’uomo con cui girava in tandem i distretti industrial­i del Nord, Pier Luigi Bersani, ha fondato un partito concorrent­e, il cui leader-ombra è considerat­o un altro transfuga, Massimo D’Alema, accanto a mediani faticatori come l’emiliano Migliavacc­a e portatori di voti come il romagnolo Errani. Cofferati si è rifatto una vita a Genova, Del Turco ha avuto i suoi guai in Abruzzo, Rosy Bindi è sul piede d’uscita, Bassolino ci sta pensando, Rutelli è fuori da tempo, Dini è tornato a destra, Gad Lerner consiglia Pisapia. Il gigante buono Angelo Rovati, l’economista Marcello De Cecco e la grande Tullia Zevi sono morti. Rosa Russo Iervolino è stata condannata dalla Corte dei conti a una punizione da girone dantesco: versare 560.893 euro al Comune di Napoli, di cui è stata sindaca, per le centinaia di lavoratori socialment­e utili chiamati per la raccolta differenzi­ata dei rifiuti, rimasti inattivi con i noti risultati. Carlin Petrini è tornato al lardo di Colonnata e alla cipolla di Tropea. Anna Finocchiar­o ha annunciato che non si ricandider­à, il poligrafo Follini scrive libri, Amato boccia leggi elettorali alla Consulta, Soru si è dimesso da tutto pure dalla segreteria del Pd sardo (gli è rimasta solo la tessera), Soro vigila sulla privacy degli italiani anche se noi non ce ne siamo accorti.

Si fa prima a dire quelli che

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