Corriere della Sera

«Forza Italia sbaglia a preoccupar­si di collegi E se domenica va bene subito altri referendum»

Salvini: in questi giorni da Berlusconi sento cose strane

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Matteo Salvini scoppia a ridere. «Roba da matti, sarete voi giornalist­i che sbattete le chiare d’uovo…». Il leader leghista sta andando al Meazza per il derby milanese. E non vuole credere che in Forza Italia si stia discutendo di ripartizio­ne dei collegi uninominal­i tra gli alleati.

A Milano si dice che l’unico che correrà in uno dei sei collegi del capoluogo sarà lei. Anche perché voi, riferiscon­o, preferite i collegi pedemontan­i…

«Ma no, io non voglio crederlo. Però se Forza Italia si sta preoccupan­do adesso di collegi, candidatur­e o ministeri beh… sbaglia clamorosam­ente. D’altronde, in questi giorni ho sentito da Berlusconi cose un po’ strane: la battuta sui bidet in Libia io me la sarei francament­e risparmiat­a. Comunque, di che parliamo? Non c’è ancora una legge, non c’è una data per le elezioni e soprattutt­o non c’è un programma».

Silvio Berlusconi ne ha annunciato alcuni punti. Non li condivide?

«Guardi, in questi due giorni sono stato a Padova, Vicenza e Milano. La prima cosa che ci chiedono le persone è la serietà, delle promesse non sanno più che farsene: 80 euro, meno tasse, roba gratis e pim pum pam… Io penso che il programma non possa che essere qualcosa di assolutame­nte serio e costruito con attenzione. Di certo, io non andrò in giro per l’Italia a promettere regali».

Lei che cosa può promettere?

«Io non mi alzerò dal tavolo fino a quando non avremo messo a punto una riforma delle pensioni, subito dopo aver abrogato la riforma Fornero. Andare in pensione a 67 anni è follia. E poi una riforma della giustizia, oltre a mettere mano al settore energia, che da noi costa troppo. Ci sono monopoli da smantellar­e, penso prima di tutto all’Enel».

Non vedrà il fondatore di Forza Italia nei prossimi giorni?

«Prima del referendum sull’autonomia non credo proprio, non c’è tempo per vertici e controvert­ici. Del resto, né io né lui abbiamo l’ansia di incontrarc­i il prima possibile. Fino a domenica si parla soltanto di referendum. E se andranno bene in Lombardia e in Veneto, il giorno dopo li propongo in Piemonte, in Puglia, in Abruzzo e in Liguria».

È difficile incontrarv­i anche perché siete in polemica con Giorgia Meloni e i Fratelli d’Italia?

«Sull’autonomia lei ha detto cose sbagliate, dettate dalla Segretario Matteo Salvini, 44 anni, eurodeputa­to, è alla guida della Lega dal dicembre del 2013 non conoscenza della situazione. Può capitare, anche a me in passato è capitato di dire cose sbagliate. Ma i referendum sono nel quadro dell’unità nazionale e prevedono che le Regioni si occupino di scuola, ricerca… Non c’è alcun pericolo per nessuno».

Berlusconi ha parlato di Antonio Tajani come di un possibile premier.

«Non commento. Io aspetto i voti definitivi in Austria, ma quelle che mi arrivano sono belle notizie. Potrebbe davvero essere la prima volta che un nostro alleato europeo (l’Fpo di Heinz-Christian Strache) va al governo. L’idea è sempre la stessa: il premier è chi ha preso un voto in più. Così, se gli italiani sceglieran­no il centrodest­ra, all’interno potranno decidere tra la linea Merkel e una linea più rigorosa sui temi dell’immigrazio­ne, della sicurezza e dei rapporti con l’Ue. Ricordo solo che la linea Merkel impedisce di spendere i soldi di cui l’Italia avrebbe bisogno».

Barbara Lezzi dei 5 Stelle ha detto che di fatto «c’è già un accordo tra Pd, FI e Lega».

«Bum. Mai nella vita noi governerem­o con Alfano e Renzi, credo che questo lo sappiano tutti. Il problema dei 5 Stelle è che gli si è rotto il giochino».

La legge elettorale?

Ora io e Silvio non abbiamo tempo di incontrarc­i Penso solo al voto in Lombardia e Veneto La gente non sa che farsene di promesse di meno tasse e roba gratis, di certo io non parlerò di regali

«Ma certo. La legge elettorale che piace a Grillo e Di Maio era quella che dava la matematica certezza che non ci sarebbe stato un governo se non, forse, di Pd e Forza Italia. E così, loro potevano andare a Roma a fare casino. Invece, con questa legge che ha una parte di maggiorita­rio, forse un governo lo si potrà fare».

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