«Vinceremo anche con il voto utile Silvio ha ragione ad alzare la posta»
Brunetta: larghe intese? Senza maggioranza deciderà la classe politica
Renato Brunetta, presidente dei deputati di Forza Italia, torna con alcune «certezze» da un weekend «di fuoco» di iniziative in giro per il Paese: «Alle prossime Politiche il centrodestra si presenterà unito; Forza Italia è sempre più determinante per le prossime elezioni, oltre che per i referendum di Lombardia e Veneto; il centrodestra vincerà la corsa per Palazzo Chigi».
Eppure nella vostra area rimangono divergenze, a partire da quelle con Fratelli d’Italia.
«Siamo uniti dal ’94, e uniti continuiamo a governare in Veneto, in Lombardia, in centinaia di città. Giorgia Meloni ha legittimamente fatto le sue rimostranze contro il Rosatellum, sul quale noi, Pd, Lega e Ap abbiamo invece raggiunto un accordo. Ma questo non c’entra con l’alleanza».
Che tipo di alleanza sarà?
«Forza Italia, Lega e FdI saranno i tre petali principali del quadrifoglio; il quarto sarà formato, e lo decideremo insieme, da liste civiche e da quella componente liberal-popolare che si sta formando. Penso, tra i principali, ai Cesa, ai Rotondi, ai Fitto, ai Quagliariello, agli Enrico Costa… Insomma, a quelle formazioni che si riconoscono in valori, storia e cultura del centrodestra di governo».
Stefano Parisi?
«Ha detto che non si riconosce nella nostra alleanza. Auguri».
Lei si dice convinto che alle Politiche otterrete la maggioranza assoluta.
«I sondaggi danno il centrodestra al 35/36%, e non è ancora iniziata la campagna elettorale. Se il 5 novembre vinceremo in Sicilia e se il 22 la Corte europea restituirà giustizia a Berlusconi, saremo già al 40. A quel punto, con la nuova legge elettorale e con gli avversari che ci troviamo...».
Legittimi i dubbi di Meloni sulla legge elettorale cui abbiamo detto sì Ma non c’entra con l’alleanza Con noi, FdI e Lega ci saranno liste civiche e il polo liberal popolare Parisi non si riconosce? Auguri...
Berlusconi ha detto che, se non conquisterete la maggioranza assoluta, se ne andrà.
«È un grande leader che, dal ’94, ha costruito la politica italiana. Ha introdotto anche modi e linguaggi nuovi. Credo che, dopo 6 anni di sospensione della democrazia, abbia ragione ad alzare la posta».
Da qui alle Politiche possono succedere molte cose: che cosa farete se non conquisterete la maggioranza assoluta?
«Sono subordinate cui non diamo peso: vinceremo».
Tuttavia esistono...
«Il centrodestra arriverebbe in ogni caso molto vicino al traguardo della maggioranza assoluta. Già oggi diamo oltre 10 punti di distacco sia al Pd, o ciò che ne resta, sia al M5S. Alla Camera avremmo almeno oltre 250 seggi, il Pd ben che vada non supererà i 210, i grillini molti meno a causa della loro solitudine. Quindi, sarebbe comunque il centrodestra a dare le carte. Il presidente della Repubblica dovrebbe dare l’incarico a noi».
E sarebbero larghe intese, anche se oggi tutti negano?
«I voti in Parlamento si troverebbero. Ma, in caso di impossibilità a governare, la classe politica dovrebbe scegliere se tornare alle urne o arrivare a larghe intese con il centrodestra ad avere la leadership in Parlamento. Però, ripeto, noi vinceremo. Anche grazie al voto utile, che influisce molto sulla psicologia degli elettori. I quali, auspicando governabilità, sapranno bene se dare fiducia a chi ha le maggiori probabilità di vincere, come il centrodestra, piuttosto che a chi va verso la sconfitta».