Divi, magnati, reali Il mondo seduto al tavolo di Puny
La scomparsa del ristoratore di Portofino E Alec Guinness scrisse: penso alle tue lasagne
L’armatrice texana, sedotta dagli spaghetti ai moscardini inforchettati sulla piazzetta di Portofino, da Houston gli inviò una letterina di ringraziamento intestandola però al «Caro Mr.Chiuso come aveva letto in fondo al bigliettino da visita.
E lui, Luigi Miroli in arte Puny (da punin, piccolino in genovese, come lo chiamava mamma Evangelina) la conservava nel librone blu delle prenotazioni (impensabile accomodarsi senza preavviso)insieme alla ricevuta dell’American Express stampata da una macchinetta affittata in tutta fretta per non offendere il megapresidente mondiale dell’Amex atteso per cena, e non rivelargli che da Puny le carte di credito erano bandite e si pagava solo in contanti e così andò anche quella sera, al conto provvide il suo assistente.
«Ma aveva ragione lui», sostiene Carlo Rossella, cliente affezionato dell’ex marinaio diventato ristoratore come nonna Santa, scomparso tre giorni fa poco prima di compiere 85 anni. «Personaggio unico, delizioso, sempre in camicia bianca, gran raccontatore di barzellette. Si mangiava da dio. Come si arrabbiava quando gli proibivo di mettere l’aglio. Tu vuoi copiare l’Avvocato Agnelli! Non ha mai creduto che sono allergico».
Anche «zio» Silvio Berlusconi, più amico che cliente, notoriamente detesta l’aglio. Un affronto, per un ligure. Perdonato solo per il grande affetto. «Una volta per scherzo gli ho servito le trofie al pesto, quello vero», raccontava Puny. «Se n’è accorto, ma è stato al gioco».
Ai quindici tavolini o poco più con vista sulla baia punteggiata di yacht, si sono accomodati reali, magnati, premi Nobel e divi hollywoodiani, spiantati zero: Alberto del Belgio e Juan Carlos di Spagna, Ava Gardner e Audrey Hepburn, Clark Gable e il duca di Windsor, che portava il cane a fare pipì, Rex Harrison.
Alec Guinness scriveva: «Penso alle tue lasagne». L’armatore Stavros Niarchos si frugava in tasca: «Non prendi la carta, ma i soldi ce li ho, non ti preoccupare». E poi, in un’interrotta Dolce Vita, Liz Taylor con Richard Burton, Franco Modigliani, Marco Tronchetti Provera con Afef, Beppe Grillo, Giorgio Armani, Dolce e Gabbana, i Mondadori, i Falck e i Garrone, Pier Silvio Berlusconi, Madonna, Gwyneth Paltrow («cara Guinness») e Denzel Washington («Denzi»),
Tra i suoi tavoli Lo «zio» Berlusconi era un amico. Da lui anche Audrey Hepburn, Ava Gardner e Madonna
Resta cu mme», ricorda