Corriere della Sera

Sting: canto migranti e politica piuttosto che lusso e donne

- Andrea Laffranchi

Sting è sul palco. Ma non canta. Si racconta, dalla musica all’impegno al suo secondo lavoro di agricoltor­e e vignaiolo bio, al pubblico che è venuto ad ascoltarlo al Teatro Bonci in uno degli incontri di «Imaginacti­on», primo festival internazio­nale del videoclip che fra venerdì e ieri ha ospitato anche Luca Carboni, Francesco Gabbani, Edoardo Bennato, Carmen Consoli, Omar Pedrini, Nina Zilli e altri.

«Prima di essere una rockstar ero una persona, un cittadino interessat­o ai problemi sociali e politici. Quando canto sono ancora quel cittadino e quei temi tornano nelle mie canzoni. Preferisco cantare di migranti che di macchine e fidanzate», dice. Una carrellata di clip, da quando era con i Police ai più recenti, introduce l’incontro: «Non mi riguardo e non mi riascolto mai se non per caso, ma sbirciando da dietro le quinte ho visto dei ragazzi che a 20 anni hanno fatto delle scelte giuste. Ma più che me vedo mio figlio».

Rispetto a quegli anni il rock sembra aver perso voce e forza. «Beatles, Rolling Stones e Bob Dylan influenzav­ano la politica. Oggi la musica è meno potente di allora ma ogni volta che faccio un concerto penso che qualcuno dei giovani nel pubblico un giorno sarà un politico. Di recente ho incontrato un politico importante che mi ha confessato di essere mio fan sin da ragazzino. Le canzoni non cambiano più il mondo ma piantano semi e possono essere una forma di resistenza a quello che accade».

Sting e l’Italia. Ricorda Luciano Pavarotti: «Venne a cena a casa mia. Disse di essere a dieta... si mangiò due polli. È stato una delle voci del XX secolo, insostitui­bile». È amico di Zucchero: «Una voce blues con un gusto italiano che la rende unica. Lui mi regala il suo aceto balsamico, io il mio vino». Vino che viene dal Palagio, la tenuta a Figline Valdarno: «Da Byron in poi c’è una lunga storia di inglesi che si innamorano dell’Italia. Vengo da una città industrial­e come Newcastle ma mi sento agricoltor­e. E nelle mie terre si fa agricoltur­a biodinamic­a per non abusare della terra».

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In teatro Sting, 66 anni, sul palco del Bonci di Cesena per il festival internazio­nale di videoclip «Imaginacti­on»

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