Il Toro incorna il pareggio in extremis De Silvestri spegne il sogno del Crotone
Granata sotto due volte, decisivo il difensore. Cori contro Mihajlovic: «Offeso un popolo»
All’ultimo respiro, De Silvestri. E il Torino si salva a Crotone, completando in pieno recupero l’inseguimento. Due volte in vantaggio i calabresi, con Rohden e Martella (al primo centro in serie A), e due volte rimontati dai granata che, prima del colpo di testa del difensore, avevano già riequilibrato il match con Iago Falque. Una beffa per la squadra di Nicola, che non a caso si rammarica «per aver perso due punti alla fine»; un premio per gli uomini di Mihajlovic che nella ripresa hanno cambiato marcia e costruito tanto (21 tiri complessivi). «I ragazzi hanno fatto quello che dovevano, non posso dire loro nulla — riassume il tecnico serbo —. Abbiamo dominato per 90 minuti, subìto gol sugli unici due pericoli creati dagli avversari e sfiorato la rete sette-otto volte».
Resta, in ogni caso, evidente la frenata del Toro, che non vince da quasi un mese (a Udine l’ultima gioia). Il bottino recente è di due punti in tre giornate, un ritmo non da Europa. E passi pure la sconfitta nel derby, ma stonano i due pari consecutivi con Verona e, appunto, Crotone. L’altro aspetto che fa riflettere è la difesa, ancora una volta tutt’altro che ermetica: in tutto fanno 12 reti al passivo nelle ultime cinque gare. «Abbiamo commesso errori più individuali che di reparto: non abbiamo sofferto ma bisogna stare più attenti», spiega Miha. Anche perché il Crotone è andato a bersaglio al primo tentativo, con il secondo gol stagionale dello svedese Rohden, bravo a trafiggere Sirigu con un destro a giro.
La manovra granata è lenta e non decolla (altro aspetto su cui lavorare), ma lo svantaggio suona come una sveglia, così Ljajic, Rincon e Niang spaventano Cordaz. Là davanti, è bene ricordarlo, manca Belotti e quindi servono soluzioni alternative. Non le fornisce Niang, ancora una volta di basso profilo. L’unico vero squillo di Iago Falque è nel sinistro dal limite che vale il primo pareggio. Pia- ce invece per i margini di cre- scita che mostra di possedere il giovane Sadiq, lanciato da Mihajlovic come vice-Gallo. E si conferma Ljajic, vera luce della squadra granata, che sfiora anche il gol su una punizione respinta da Cordaz sulla linea per pochi centimetri. Succede a inizio ripresa, nel momento migliore dei granata, che prendono in mano le redini della gara e costruiscono pericoli in sequenza (Moretti, Niang), salvo poi complicarsi la vita con la rete di Martella. «Abbiamo diverse assenze a centrocampo e questo non ci permette di cambiare in corsa», lamenta Mihajlovic, preso di mira dai tifosi calabresi, a fine primo tempo, con cori razzisti. «Dicendomi “zingaro” non offendono soltanto me ma tutto un popolo. Ma questa è l’Italia e la cultura che c’è in Italia: è ignoranza. Preferirei che me lo dicessero in faccia, ma non hanno le palle. Sono dei deficienti».