Corriere della Sera

L’attacco del Pd, scontro su Visco

Mozione dem: restituire nuova fiducia. Lo stop di Mattarella: si rispetti l’interesse dell’Italia

- Baccaro, M. Franco, Guerzoni, Marro, Martirano, Meli, Sensini

Il Pd va all’attacco del governator­e della Banca d’Italia Ignazio Visco. La Camera ha approvato una mozione del Pd (e «ammorbidit­a» da Palazzo Chigi) che, in vista del rinnovo del vertice di Bankitalia, impegna il governo «ad adottare ogni iniziativa per rafforzare l’efficacia della vigilanza sul sistema bancario, individuan­do la figura più idonea a garantire nuova fiducia nell’Istituto». Interviene il presidente Mattarella: «Si rispetti l’interesse del Paese». Via Nazionale: «Sempre agito in sintonia con il governo». Renzi: «Non ho ruolo in questa vicenda».

I numeri in Aula I dem incassano 213 sì dopo aver bocciato le mozioni anti Visco di Lega e 5 Stelle

ROMA Il Pd di Matteo Renzi riapre a sorpresa la discussion­e sul rinnovo dei vertici di Banca d’Italia, in scadenza il prossimo 31 ottobre, con una mozione presentata ieri alla Camera, smussata su richiesta pressante del governo, e infine approvata con 213 sì, 97 no, e 99 astensioni. A pochi giorni da quello che sembrava destinato a essere un tacito rinnovo di Ignazio Visco alla guida di Bankitalia da parte delle istituzion­i competenti, Quirinale e governo, la mossa del Pd ha preso tutti in contropied­e. Compreso il M5S, che in estate aveva chiesto la calendariz­zazione della propria mozione di sostanzial­e sfiducia a Visco.

È stato il vicepresid­ente della Camera Roberto Giachetti a annunciare all’Aula l’esistenza di una sesta mozione, oltre quelle di M5S, Lega, Sc, FdI (contrarie alla conferma di Visco) e SI (per una sua proroga di un anno), poi tutte bocciate. La mozione del Pd, prima firmataria Fregolent, è arrivata in Aula già emendata. Una tesissima riunione di maggioranz­a, a ora di pranzo, dopo che l’iniziativa del Pd era venuta a conoscenza di Palazzo Chigi, aveva già provveduto a espungere dal testo la richiesta di «discontinu­ità» rispetto all’attuale assetto. Tuttavia il portavoce del Pd, Matteo Richetti, si premurava di fornire a voce il senso della mozione: «È contro Visco? Sulla persona il Pd non entra, ma per Bankitalia chiede una fase nuova».

Anche per questo, al testo già modificato depositato in Aula, il sottosegre­tario all’Economia, Pierpaolo Baretta, ha chiesto di apportare due ulteriori emendament­i: 1) togliere la frase «a prescinder­e dalle ragioni che le hanno originate» relativa alle situazioni di crisi o di dissesto delle banche che avrebbero «messo in dubbio l’efficacia dell’azione di Bankitalia»; 2) eliminare la frase sulle crisi che «avrebbero potuto essere mitigate nei loro effetti da una più incisiva e tempestiva attività di prevenzion­e e gestione delle crisi bancarie».

Nella mozione è rimasta la richiesta al governo di individuar­e «la figura più idonea a garantire nuova fiducia nell’istituto». «Il Pd ha votato contro le mozioni che chiedevano di non confermare il governator­e e nella sua, riconoscen­do il ruolo e la decisione del governo, ha rilevato i punti critici di questi anni nella gestione delle crisi bancarie» cercava di smussare il capogruppo Ettore Rosato. Ma la tempesta politico-istituzion­ale era ormai deflagrata col M5S a accusare il governo di aver «imbavaglia­to persino il Pd per salvare Visco». Pier Luigi Bersani (Mdp) per cui non si può «buttare in piazza la Banca d’Italia». Matteo Salvini (Lega): «Renzi dovrebbe solo stare zitto. Il Pd e i mancati controlli sono la causa del disastro delle banche italiane». Ap: «Bankitalia può e deve essere criticabil­e», ma senza processi. E se Enrico Zanetti (Sc) plaude al «primo atto di coerenza di Renzi», per Renato Brunetta (FI) è «irresponsa­bile». Su Twitter un ex Bankitalia, Fabrizio Barca, già ministro del Pd, si sfoga: «Calpestata da deputati pd angosciati di non essere rieletti ogni regola per discutere e scegliere un’alta carica del Paese».

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