Le tre versioni
La prima stesura dem
ella sua prima versione, mai presentata, la mozione pd sottolinea che la scelta del governatore è «particolarmente delicata in considerazione del fatto che l’efficacia dell’azione di vigilanza della Banca d’Italia è stata, in questi ultimi anni, messa in dubbio dall’emergere di ripetute e rilevanti situazioni di crisi o di dissesto di banche» che, si sottolinea, «avrebbero potuto essere mitigate nei loro effetti da una più incisiva e tempestiva attività di prevenzione e gestione delle crisi bancarie e di esercizio dei correlati poteri sanzionatori». Con questa premessa, si impegna il governo a rafforzare l’azione di vigilanza e a promuovere un maggiore clima di fiducia dei cittadini «individuando a tal fine, in una prospettiva di discontinuità, la figura più idonea a garantire nuova fiducia» in Bankitalia.
Il testo portato in Aula
ella seconda versione, nel passaggio dedicato alla scelta del governatore, ritenuta particolarmente delicata per le diverse situazioni di crisi o dissesto, dove si scriveva che queste «avrebbero potuto essere mitigate nei loro effetti» accanto alla «più incisiva e tempestiva attività di prevenzione e gestione delle crisi bancarie», è stato tolto il riferimento all’«esercizio dei correlati poteri sanzionatori». Il documento si chiude con un passaggio riformulato dove non si parla più di «discontinuità» ma si impegna Palazzo Chigi a individuare «la figura più idonea a garantire nuova fiducia nell’istituto».
Il documento approvato
ella terza versione, corretta in Aula dal governo, il documento del Pd risulta ulteriormente sfumato. Dal passaggio centrale scompare del tutto la sottolineatura che gli effetti di crisi e dissesti avrebbero potuto «essere mitigate da una più incisiva e tempestiva attività di prevenzione e gestione delle crisi bancarie» (l’ulteriore «e di esercizio dei correlati poteri sanzionatori» era già stata eliminata nella seconda versione della mozione). La conclusione, invece, rimane identica alla correzione apportata nella seconda stesura. Si impegna il governo ad individuare, nell’ambito delle proprie prerogative, «la figura più idonea a garantire nuova fiducia nell’istituto, tenuto conto anche del mutato contesto e delle nuove competenze attribuite alla Banca d’Italia negli anni più recenti»..