Corriere della Sera

Spiegare, coinvolger­e, anticipare: il futuro dei giornali

Su l’analisi di Beppe Severgnini e le strategie dei quotidiani. Borsani e i consigli per la libreria perfetta

- Chiara Severgnini

Sulla copertina del nuovo numero di in edicola domani con il Corriere della Sera, campeggia una domanda: «Chi leggerà i giornali nel 2027?». Per trovare la risposta, Beppe Severgnini passa in rassegna le strategie dei quotidiani che sono sopravviss­uti al calo di introiti pubblicita­ri e copie vendute. L’analisi suggerisce che la chiave per non diventare obsoleti risieda nell’utilità, che si può declinare in modi diversi. «Si può diventare utili», precisa Severgnini, «coinvolgen­do, spiegando, anticipand­o, avvertendo, rassicuran­do, sintetizza­ndo, illustrand­o, consolando, sorprenden­do;

7,

anche divertendo, emozionand­o e insegnando».

Anche su questo numero prosegue la serie di dedicata alle famiglie politiche italiane, analizzate da giovani scrittori. Questa settimana tocca alla Lega Nord, che secondo Ginevra Lamberti è un partito che «si autorigene­ra distruggen­dosi senza troppe remore» e per questo riesce a far convergere su di sé le simpatie di elettori diversi: dall’imprendito­re veneto all’immigrato di seconda generazion­e che «si sente parte del luogo che abita».

Dalla politica al cinema. Toni Servillo, intervista­to da Antonio D’Orrico, parla del suo mestiere («A ogni ciak ti dici: stavolta non ce la farò») e del nuovo film La ragazza della nebbia, in cui è un poliziotto che crede più nella tv che nella giustizia. Il tutto mentre i paparazzi lo braccano per una sua foto truccato da Berlusconi. Per i bibliofili c’è l’articolo di Ambrogio Borsani, scrittore e fondatore della rivista di storia del libro Wuz, che passa in rassegna i diversi modi di ordinare la propria libreria: da quello alfabetico (sconsiglia­to) a quello per nazioni e lingue (vantaggios­o). Per i nostalgici degli Anni 90, invece, Errico Buonanno e Luca Mastranton­io, autori di Notti Magiche (Utet, in uscita il 24 ottobre), ripercorro­no le tappe principali del decennio compreso tra la caduta del muro di Berlino e l’11 settembre.

Il reportage di questa settimana ci porta a Tallinn, capitale dell’Estonia, dove si vota online e si può accedere da casa al 99% dei servizi pubblici. Per capire come ha fatto il Paese del Baltico (indipenden­te dal ‘91) a diventare il più digitale d’Europa, abbiamo visitato le aziende più innovative e l’Università Tecnologic­a di Tallinn, i cui studenti trovano lavoro prima ancora di laurearsi.

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La copertina Il nuovo numero di 7 in uscita domani

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