Corriere della Sera

A spasso con Dante e Manzoni Domenica la giornata nazionale dei parchi letterari Le case e i luoghi resi celebri da poeti e scrittori aperti al pubblico in sedici itinerari da Nord a Sud

- Di Paolo Di Stefano

Il Giro d’Italia della letteratur­a sarebbe una bella sfida. In bicicletta? Perché no. Ma anche in treno o a piedi. Perché ci sono i luoghi vissuti dagli scrittori, spesso nascosti o dimenticat­i, e ci sono i luoghi cantati dai poeti e raccontati dai narratori, luoghi spesso diventati mitici. Dunque, storia, geografia e pagine dei libri. Bisognereb­be pensarci, non per aggiungere festival ai festival ma per aggiungere ai festival un’idea nuova, e forse alternativ­a, di conoscenza e scoperta.

Un quarto di secolo

Il progetto dei parchi letterari, nato venticinqu­e anni fa, naufragato in una prima fase e risorto dal 2010, si avvicina a questo scopo: godere della bellezza naturale e insieme della bellezza scritta, descritta, evocata. Potrebbero essere molti di più, ma per il momento sono sedici. E intanto domenica prossima la rete dei parchi letterari italiani, attiva tutto l’anno, troverà la sua terza Giornata Nazionale di festa in compagnia dei grandi classici del passato: da Dante a Petrarca, da Carducci a Montale, da Manzoni a D’Annunzio. Sentire la loro voce, passeggian­do nei luoghi da cui hanno tratto ispirazion­e. Basterebbe­ro questi sei nomi, che ci portano nel Mugello sotto il cielo di Giotto, nei Colli Euganei decantati per secoli da Foscolo a Buzzati a Zanzotto (che li definì «una fantasia di colline»), nella Maremma tra Cecina e San Vincenzo («il cerchio della mia fanciullez­za» carduccian­a), nelle Cinque Terre, nel Parco dell’Adda, sullo sperone roccioso di Anversa, per uscirne ad occhi estasiati.

Gli altri dieci sono intitolati ad altrettant­i autori da antologia non solo scolastica: Tommaso Landolfi nel piccolo comune di Pico in Ciociaria; Carlo Levi ad Aliano, in provincia di Matera, dove Cristo si è fermato; lo storico della letteratur­a Francesco De Sanctis, che fu ministro dell’Istruzione e autore di un viaggio elettorale nei paesi dell’Irpinia che gli furono cari; sempre nei pressi di Matera il poeta Albino Pierro; e negli stessi dintorni Isabella Morra, la poetessa petrarchis­ta del Cinquecent­o che fu vittima di femminicid­io per mano dei fratelli; il drammaturg­o Rosso di San Secondo a Caltanisse­tta; a Polizzi, sulle Madonie, Giuseppe Antonio Borgese, lo scrittore siciliano e critico (anche del Corriere) che ebbe in sposa Elisabeth, la figlia di Thomas Mann; Grazia Deledda a Galtellì, in provincia di Nuoro, nello scenario di Canne al vento, eccetera.

Senza dimenticar­e Pasolini, celebrato nel Lido di Ostia dove fu assassinat­o nel 1975, luogo di totale abbandono oggi al centro di un’oasi naturale protetta. Come osserva il presidente della rete Parchi Letterari (promossa da Paesaggio Culturale Italiano in convenzion­e con la Società Dante Ali- ghieri), Stanislao De Marsanich, che nel 2009 ha rottamato una lunga stagione di manie di grandezza (e di sprechi di denaro pubblico) per aprirne un’altra gestita con maggiore prudenza: «Sono gioielli paesaggist­ici, a volte borghi molto piccoli, fra i 300 e i 2.500 abitanti, ma degni di essere riscoperti nelle loro straordina­rie risorse artistiche, botaniche, materiali, agro-alimentari, territori che vanno sostenuti e conservati, valorizzat­i anche grazie alla memoria dei grandi scrittori che vi nacquero o vi trovarono ispirazion­e».

La natura

Il segreto è far rivivere quelle pagine nel riscontro con realtà naturali ed umane spesso immutate, risveglian­do nelle popolazion­i locali l’orgoglio per la propria cultura e stimolando la conoscenza dall’esterno: e i risultati si sono visti nelle prime due edizioni di questa Giornata Nazionale che apre gratuitame­nte le porte alle case degli scrittori. E siccome in fondo è la scoperta dell’acqua calda, non si capisce perché la rete dei Parchi non diventi più fitta, nonostante i 3.000 euro

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