A spasso con Dante e Manzoni Domenica la giornata nazionale dei parchi letterari Le case e i luoghi resi celebri da poeti e scrittori aperti al pubblico in sedici itinerari da Nord a Sud
Il Giro d’Italia della letteratura sarebbe una bella sfida. In bicicletta? Perché no. Ma anche in treno o a piedi. Perché ci sono i luoghi vissuti dagli scrittori, spesso nascosti o dimenticati, e ci sono i luoghi cantati dai poeti e raccontati dai narratori, luoghi spesso diventati mitici. Dunque, storia, geografia e pagine dei libri. Bisognerebbe pensarci, non per aggiungere festival ai festival ma per aggiungere ai festival un’idea nuova, e forse alternativa, di conoscenza e scoperta.
Un quarto di secolo
Il progetto dei parchi letterari, nato venticinque anni fa, naufragato in una prima fase e risorto dal 2010, si avvicina a questo scopo: godere della bellezza naturale e insieme della bellezza scritta, descritta, evocata. Potrebbero essere molti di più, ma per il momento sono sedici. E intanto domenica prossima la rete dei parchi letterari italiani, attiva tutto l’anno, troverà la sua terza Giornata Nazionale di festa in compagnia dei grandi classici del passato: da Dante a Petrarca, da Carducci a Montale, da Manzoni a D’Annunzio. Sentire la loro voce, passeggiando nei luoghi da cui hanno tratto ispirazione. Basterebbero questi sei nomi, che ci portano nel Mugello sotto il cielo di Giotto, nei Colli Euganei decantati per secoli da Foscolo a Buzzati a Zanzotto (che li definì «una fantasia di colline»), nella Maremma tra Cecina e San Vincenzo («il cerchio della mia fanciullezza» carducciana), nelle Cinque Terre, nel Parco dell’Adda, sullo sperone roccioso di Anversa, per uscirne ad occhi estasiati.
Gli altri dieci sono intitolati ad altrettanti autori da antologia non solo scolastica: Tommaso Landolfi nel piccolo comune di Pico in Ciociaria; Carlo Levi ad Aliano, in provincia di Matera, dove Cristo si è fermato; lo storico della letteratura Francesco De Sanctis, che fu ministro dell’Istruzione e autore di un viaggio elettorale nei paesi dell’Irpinia che gli furono cari; sempre nei pressi di Matera il poeta Albino Pierro; e negli stessi dintorni Isabella Morra, la poetessa petrarchista del Cinquecento che fu vittima di femminicidio per mano dei fratelli; il drammaturgo Rosso di San Secondo a Caltanissetta; a Polizzi, sulle Madonie, Giuseppe Antonio Borgese, lo scrittore siciliano e critico (anche del Corriere) che ebbe in sposa Elisabeth, la figlia di Thomas Mann; Grazia Deledda a Galtellì, in provincia di Nuoro, nello scenario di Canne al vento, eccetera.
Senza dimenticare Pasolini, celebrato nel Lido di Ostia dove fu assassinato nel 1975, luogo di totale abbandono oggi al centro di un’oasi naturale protetta. Come osserva il presidente della rete Parchi Letterari (promossa da Paesaggio Culturale Italiano in convenzione con la Società Dante Ali- ghieri), Stanislao De Marsanich, che nel 2009 ha rottamato una lunga stagione di manie di grandezza (e di sprechi di denaro pubblico) per aprirne un’altra gestita con maggiore prudenza: «Sono gioielli paesaggistici, a volte borghi molto piccoli, fra i 300 e i 2.500 abitanti, ma degni di essere riscoperti nelle loro straordinarie risorse artistiche, botaniche, materiali, agro-alimentari, territori che vanno sostenuti e conservati, valorizzati anche grazie alla memoria dei grandi scrittori che vi nacquero o vi trovarono ispirazione».
La natura
Il segreto è far rivivere quelle pagine nel riscontro con realtà naturali ed umane spesso immutate, risvegliando nelle popolazioni locali l’orgoglio per la propria cultura e stimolando la conoscenza dall’esterno: e i risultati si sono visti nelle prime due edizioni di questa Giornata Nazionale che apre gratuitamente le porte alle case degli scrittori. E siccome in fondo è la scoperta dell’acqua calda, non si capisce perché la rete dei Parchi non diventi più fitta, nonostante i 3.000 euro