Manovra, la Fiom minaccia lo sciopero Ipotesi Enav a Cdp per 1,1 miliardi
Reddito di inclusione a 650 mila famiglie. Calenda: inaccettabile la bolletta a 28 giorni
Sulla legge di Bilancio è gia scontro tra sindacati e governo: se la Fiom minaccia lo sciopero, i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, Susanna Camusso, Annamaria Furlan e Carmelo Barbagallo, annunciano l’invio di una lettera al premier Gentiloni per chiedergli «un incontro urgente» sulla manovra. Camusso sottolinea che l’accordo con l’esecutivo sull’aspettativa di vita e sulle pensioni «è stato disatteso». Replica il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, parlando a Radio Anch’io: «Non so Susanna Camusso quale legge di Bilancio abbia visto». Poi il responsabile del Tesoro attacca le multinazionali del web: «È inaccettabile che queste imprese digitali non dico evadono, ma sfuggono di più alle tasse». Intanto parte la mobilitazione nei luoghi di lavoro con assemblee e incontri e Francesca Re David, segretario generale della Fiom Cgil, attacca a margine di un’audizione al Senato: «La manovra così non va, non c’è nulla su pensioni e lavoro: faremo lo sciopero generale».
Tra i contenuti della Finanziaria viene fuori che sul Reddito di inclusione la platea dei beneficiari aumenterà nel 2018 dalle iniziali 490 mila famiglie a 650 mila perché sono stati stanziati 300 milioni in più del previsto (1,7 miliardi).
Un’altra buona notizia arriva dai conti pubblici: nel Draft budgetary plan, documento inviato a Bruxelles che anticipa la legge di Bilancio, si legge che «è possibile che il rapporto tra debito e Pil 2016 sia rivisto in modo significativo fra un anno quando l’Istat rilascerà le stime definitive». La previsione delle entrate da privatizzazioni per il 2017 è stata rivista al ribasso dallo 0,3 allo 0,2% del Pil, ma «il programma di privatizzazioni continuerà». E su questo argomento emerge l’ipotesi che la quota del Tesoro in Enav, pari al 53,37%, potrebbe passare entro l’anno a Cdp: se questa operazione, che farebbe in- cassare al ministero dell’Economia 1,1 miliardi, andasse in porto il governo riuscirebbe a centrare l’obiettivo fissato sulle privatizzazioni. È stata poi risolta la questione del payback perché - annuncia Beatrice Lorenzin, ministro della Salute - viene previsto che l’Aifa concluda con le aziende farmaceutiche le transazioni relative ai contenziosi ancora pendenti al 31 dicembre 2017 per il ripiano della spesa ospedaliera e farmaceutica territoriale per il 2013, 2014 e 2015»
Il ministro dello Sviluppo, Carlo Calenda ha definito infine «inaccettabile» la bolletta a 28 giorni degli operatori di telefonia e pay tv e promesso un intervento in tempi rapidi
L’evasione web Il ministro dell’Economia, Padoan: «È inaccettabile che queste imprese digitali non dico evadono, ma sfuggono di più alle tasse»