Mps, le intese per gli Npl ultimo passo verso la Borsa
Potrebbe tornare in Borsa già lunedì 23, dopo dieci mesi di stop, il Montepaschi con lo Stato in maggioranza assoluta. L’ok di Consob al documento di registrazione da parte potrebbe arrivare venerdì. Negli stessi giorni partirà l’offerta di scambio e transazione da 1,5 miliardi ai risparmiatori che hanno visto convertiti i loro bond subordinati in nuove azioni della banca senese. Molto dipenderà dal prezzo di Borsa di Mps: le stime del mercato, basate sui bond subordinati sui mercati non regolamentati e sui credit default swap, è che Mps parta a 4,3-4,5 euro per azione, molto meno degli 8,65 euro cui sono stati convertiti i bond subordinati e dei 6,49 euro pagati dal Tesoro per l’attuale 53%. Era stata la stessa Commissione presieduta da Giuseppe Vegas a indicare che Mps sarebbe stata riammessa alle quotazioni solo al ripristino di un corretto quadro informativo. Ieri due passi decisivi con il doppio accordo sui crediti in sofferenza con Dobank e con Quaestio e Cerved. In particolare, Dobank ha avviato le negoziazioni per fissare termini e condizioni per la gestione di 8 miliardi di npl nell’ambito della maxi-cartolarizzazione di 26 miliardi di npl da parte della banca senese rilevati in gran parte da Atlante. Allo stesso modo Cerved (con la controllata Cerved Credit Management) è stata incaricata dal fondo gestito da Quaestio come special servicer di 13 miliardi di Npl della cartolarizzazione Mps: è la coda della operazione «Juliet», la cessione della piattaforma di recupero dei crediti deteriorati da Mps.