Airbus gioca la carta Bombardier L’alleanza nei cieli contro Boeing
DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
L’azienda europea Airbus e quella canadese Bombardier si alleano, in un momento cruciale per entrambe e per l’industria aeronautica civile mondiale. Airbus entra al 50,01% nella sezione C-Series di Bombardier, ovvero quella che da qualche anno costruisce aerei a medio raggio (Bombardier è nota per i jet privati, velivoli a corto raggio e treni). Il CS100 da 110 posti e il CS300 da 135 avranno il compito di sostituire l’ormai vecchio A319, che Airbus non riesce più a vendere dal 2012.
Bombardier conserverà all’incirca il 31% di C-Series, e la provincia canadese del Québec il 19%. La sede rimarrà a Montréal, così come la prima linea di assemblaggio, ma una seconda linea sarà creata negli stabilimenti Airbus di Mobile, in Alabama. Aspetto decisivo, perché in questo modo Bombardier punta a sfuggire ai dazi doganali del 300% imposti dall’amministrazione Trump sugli aerei importati dal Canada.
«Ha tutta l’aria di un accordo di dubbia regolarità tra due concorrenti largamente sovvenzionati dagli Stati di appartenenza, allo scopo di aggirare le recenti decisioni del governo americano», ha subito protestato la Boeing.
A Tolosa, sede di Airbus, il ceo di Bombardier, Alain Bellemare, ha risposto indirettamente alle accuse di Boeing: «Il fatto è che quando produci un aereo negli Stati Uniti, quell’aereo non è più soggetto alle tasse di importazione previste dalle regole attuali degli Stati Uniti». Ecco perché la possibilità di costruire gli aerei C-Series in Alabama divenI ta vitale per Bombardier, che ha messo a punto velivoli giudicati ottimi ma difficili da vendere.
La partita internazionale si gioca tra Airbus, Bombardier e Boeing, e a livello politico tra Emmanuel Macron e Angela Merkel da una parte, preoccupati per il futuro del gruppo europeo Airbus colpito da accuse di corruzione, poi il governo nazionale del Canada e quello provinciale del Québec che sostengono Bombardier in crisi, e il presidente americano Donald Trump che fa della difesa degli interessi di Boeing una dimostrazione della sua politica «America First».
Contro i dazi Bombardier punta a sfuggire ai dazi doganali del 300% imposti da Trump