Il Napoli è quasi City
Champions Falsa partenza degli azzurri poi Mertens sbaglia un rigore, Diawara lo segna Uno-due degli inglesi, ma la squadra di Sarri sfiora il pari
Il maestro Guardiola resta maestro, l’allievo Sarri s’inchina, ma nell’aria fresca di Manchester, tra gli Oasis e «Hey Jude», vola qualche rimpianto. Perché se è vero che per la prima mezz’ora il Napoli non ha visto palla — stagista impotente a una memorabile lezione di calcio che ha prodotto due gol e ne ha fatti sfiorare altrettanti — l’1-2 conclusivo con un rigore sbagliato da Mertens nel primo tempo racconta di una squadra che forse qualcosa di più avrebbe potuto fare. Insomma, perdere con questo City imbattuto e arrivato alla 11ª vittoria su 12 gare stagionali in sé non è uno scandalo. Il modo invece legittima qualche ragionamento sull’approccio alla partita e su certe scelte tattiche. Ci sarà tempo. Intanto, il vero problema adesso è la classifica, vista la vittoria dello Shakhtar Donetsk sul Feyenoord. Il ritorno con i guardiolisti sarà un’altra scalata complessa, ma le ultime due con gli ucraini e gli olandesi non si potranno sbagliare. E chissà se basterà.
Premesso che il ManCity è entrato in campo in un modo pazzesco e che il senno di poi è un comodo esercizio da divano, c’è da chiedersi perché Sarri si sia lanciato nell’arena con Diawara al posto di Jorginho e, soprattutto, Zielinski al posto di Allan, considerando la potenziale esplosività dell’incrocio fra il polacco e David Silva. Proprio da questo mismatch infatti è nato il vantaggio inglese dopo 9’ e un 78% di possesso palla devastante: Silva sfonda a sinistra non tenuto da Zielinski, palla indietro sul rimorchio, anzi due; il primo, Walker, tira su Koulibaly; il sere condo, Sterling, non sbaglia. Poi, visto che il guardiolismo è bipartisan, per il 2-0, 4’ dopo, il City ha scelto la destra, attaccandola con Sterling e De Bruyne e chiudendo con Gabriel Jesus in appoggio comodo.
Quella inglese era una tempesta perfetta, uno show di palleggio, smarcamenti, lettu- perfette, pressing e recupero alto: sembrava il Napoli, solo mille volte più bello. Nascevano così una traversa di De Bruyne, un salvataggio sulla linea di Koulibaly, altre ansie sparse e disperazione di Sarri a bordo campo. Eppure, quasi per caso, il Napoli un’occasione l’ha avuta, al 37’, quando il City stava rifiatando. Su cross di Zielinski, Walker abbracciava Albiol. Rigore netto. Mertens però si faceva parare di piede da Ederson il tiro centrale. Fine delle trasmissioni? Sembrava, con la ripresa che scorreva tra l’indolenza del City e l’incapacità del Napoli di approfittarne. Invece al 20’ Allan — entrato per Insigne k.o., salterà l’Inter — mostrava le ragioni per cui doveva giocare prima rubando palla a Fernandinho, Hamsik tirava a colpo sicuro ma Stones si opponeva in scivolata. Segnale. Infatti al 28’ il Napoli si guadagnava un altro rigore: Ghoulam era magnifico a far fuori mezzo City, Fernandinho — in debito d’ossigeno — lo stendeva e il giovane Diawara non tremava dal dischetto. Le forze del Napoli però erano finite. Il City, senza più brillare, conduceva in porto la vittoria. Il Napoli usciva chiedendosi se poteva fare di più. Tra quindici giorni al San Paolo potrà provare a darsi una risposta.