Pavé, salite e un pizzico di sterrato È il Tour del ritorno al passato
La Grande Boucle 2018 cita l’Eroica e spera di spezzare il dominio di Froome
Roubaix style Torna il pavé sulle strade del Tour: il percorso sarà una piccola Roubaix. Su questa superficie Vincenzo Nibali, nella foto sotto, pose le basi per la vittoria nella Grande Boucle del 2014 (Bettini) Strade bianche L’altra novità del Tour 2018 è il ritorno dello sterrato (nella foto un tratto del percorso): un esperimento che potrebbe essere ripetuto anche negli anni successivi
Obiettivi (non dichiarati, non sarebbe elegante): mettere in difficoltà Marziano Chris Froome, risvegliare una sfida da sei stagioni (salvo l’intermezzo di Vincenzo Nibali, anno di grazia 2014) anestetizzata dallo strapotere di Sky e, magari, consegnarla a un francese. Ingredienti: molto pavé, un pizzico di sterrato, una frazioncina di montagna indigesta come un tappone estremo, molto vento (e molte rotonde), squadre ridotte a otto atleti.
Il Tour de France 2018 vuole risollevare il suo tasso di fantasia pescando in quel vintage che impazza nel ciclismo amatoriale. Niente start esotici: si parte il 7 luglio (una settimana più tardi del solito, per non farsi oscurare dal Mondiale di calcio) in Vandea dando subito spazio ai velocisti (8 le tappe per loro, Peter Sagan gongola) e ripescando la cronosquadre. Nella frazione 6 torna (moltiplicato per due) il Mûr-de-Bretagne mentre la 9 è una copia in scala 1:2 della Roubaix: 21 chilometri di pavé (in passato 3
Rip 10 35 km SPAGNA FRANCIA ITALIA