Berlusconi e i timori sul film di Sorrentino: aggressione politica?
Fastidio per i possibili riferimenti all’origine della sua fortuna. Pellicola «pruriginosa»
«Mi dicono che questo film sarà un’aggressione politica contro di me». Silvio Berlusconi ha espresso così i suoi timori per «Loro», la pellicola che Paolo Sorrentino sta girando sulla figura dell’ex premier. Lo staff del fondatore di Forza Italia, basandosi sulle indiscrezioni, giudica l’opera — che potrebbe uscire in piena campagna elettorale per le Politiche — «pruriginosa», ed esprime fastidio per il ruolo del faccendiere Tarantini affidato al volto di Scamarcio.
E dire che era iniziata, in apparenza, nel migliore dei modi: Paolo Sorrentino, il regista italiano che ha vinto un Oscar, ricevuto a Palazzo Grazioli, conversazione amabile e spensierata, presenti il produttore di Indigo, Nicola Giuliano, che accompagnava l’autore della Grande Bellezza,ei due collaboratori storici dell’ex premier, Gianni Letta e Niccolò Ghedini.
Sorrentino aveva il piacere di conoscere Berlusconi di persona, e l’ex premier, avendo fra l’altro prodotto alcuni film del regista (con la società Medusa), aveva aperto le porte della residenza romana, in via del Plebiscito e offerto addirittura le altre sue svariate residenze, in Italia e all’estero, per eventuali riprese.
Ora, qualche mese dopo, con il film di Sorrentino che potrebbe uscire in piena campagna elettorale per le Politiche, con le immagini dei primi ciak che hanno già colpito l’immaginario degli addetti ai lavori, la dinamica del rapporto è leggermente cambiata: «Ho sentito delle voci sul film che Sorrentino, con Servillo, sta facendo su di me. Da quello che mi dicono sembra che sia un’aggressione politica nei miei confronti. Spero che le voci non siano fondate», ha detto il leader di Forza Italia, nel corso della conferenza stampa di presentazione del referendum per l’autonomia della Lombardia, rispondendo ad una domanda.
Nello staff del Cavaliere viene confermato il rammarico per le indiscrezioni sul film, che viene giudicato «pruriginoso», o anche «molto spiacevole». Ma alla fine si fanno spallucce, anche sull’eventualità che possano esserci dei riferimenti a un’origine misteriosa della fortuna finanziaria di Berlusconi: «Non siamo mica al primo film, basti pensare solo al Caimano di Nanni Moretti. E poi le accuse che ci hanno riversato addosso per anni ci hanno allenato, ci sia- mo abituati. Spiace che per un arrampicatore sociale come Tarantini sia stato scelto, almeno sembra, un sex symbol come Scamarcio, che alla fine rivaluterà, anche agli occhi dei giovani, una persona veramente poco esemplare».
Il regista, dal canto suo, proprio in queste ore ha raccontato alla Bbc la sua versione, ed alcuni dettagli sulla genesi del copione e sul senso della pellicola, dal titolo Loro. «Per me, un film è scoprire un mistero. E in Italia molti misteri sono legati strettamente alla chiesa, alla politica, alla mafia. Mi interessa raccontare questi mondi», ha detto in un’intervista alla tv pubblica inglese. Poi ha proseguito sottolineando che il Berlusconi del suo lavoro non è visto sotto un profilo politico tout court: «Il mondo ha un’idea di Berlusconi come persona molto semplice, ma studiandolo ho capito che è molto più complicato. Vorrei provare a descrivere questo personaggio complesso. Sono interessato all’uomo che sta dietro il politico. Non sono interessato agli aspetti politici».
La Bbc ha mostrato anche alcuni immagini del set, che nelle settimane scorse è stato allestito nel cuore di Roma, fra il Colosseo e i Fori. Ad esempio la scena di una festa attorno a una piscina che rimanda alle cronache che hanno fatto da corollario al potere berlusconiano. «Sono abituato a vedere il potere dappertutto: il film non è solo su Berlusconi. È su qualche altro italiano, su persone che provavano a cambiare il corso della loro vita usando Berlusconi», sono ancora le parole di Sorrentino.