Visco porta in Commissione le carte del «caso banche» La telefonata con Draghi, stretta di mano da Padoan
L’audizione del governatore slitta a dopo la decisione sulla nomina
Una giornata, quella di ieri, che ha rincuorato il governatore della Banca d’Italia, dopo la sorpresa e la delusione per la mozione del Pd approvata martedì in Parlamento che invoca la nomina di un successore che ristabilisca una «nuova fiducia nell’istituto». Ignazio Visco ha letto i giornali e ne ha tratto un certo sollievo, perché ha visto che la sua preoccupazione che l’attacco al governatore potesse trasformarsi in un attacco all’istituzione era stata ben compresa. Poi ha ricevuto numerosi attestati di solidarietà. Ha parlato al telefono con il presidente della Banca centrale europea, Mario Draghi, che, presenziando lo scorso maggio alle Considerazioni annuali del governatore della Banca d’Italia, ha mandato un chiaro segnale di sostegno alla conferma di Visco, il cui mandato scade il prossimo 31 ottobre, mentre il 27 potrebbe essere il giorno in cui parte l’iter per la nomina. Il governatore ha letto con piacere anche dichiarazioni come quella dell’ex leader pd, Walter Veltroni, che ha seccamente censurato la mozione voluta da Matteo Renzi e ha constatato, anche per diversi messaggi di solidarietà ricevuti, come nel Pd ci fosse un certo imbarazzo. Poi Visco ha incontrato il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, all’Università La Sapienza per la commemorazione di Federico Caffè. Sorrisi, strette di mano. Con Padoan, del resto, il rapporto è di lunga data e molto buono.
Infine, in serata, il governatore è andato a palazzo San Macuto, dove si riunisce la commissione parlamentare d’inchiesta sulle banche e ha incontrato il presidente, Pier Ferdinando Casini, e i vicepresidenti, Mauro Maria Marino e Renato Brunetta. «Tonico e determinato», lo descrivono. A loro il governatore ha consegnato l’elenco dei documenti, circa 4.200 pagine, che Banca d’Italia metterà a disposizione della commissione, relativi a sette crisi bancarie: le due banche venete, il Monte dei Paschi
L’incontro con Visco è servito anche a risolvere il delicato problema di quando convocare in audizione lo stesso governatore. Dopo il clamore suscitato dalla mozione del Pd si è creato ieri un ampio consenso intorno all’ipotesi di sentire Visco dopo il 31 ottobre, cioè quando il governo avrà già deciso sulla successione. Matteo Orfini (Pd), uscendo ieri mattina dalla riunione nella quale la commissione ha audito il procuratore di Milano, Francesco Greco, ha detto che è meglio convocare Visco, «dopo aver acquisito la documentazione, in modo da poter fare le domande giuste». Renato Brunetta (Forza Italia), ancora contrariato per la mozione del Pd, ha sostenuto che l’attuale governo dovrebbe astenersi dal nominare il successore di Visco, lasciando il compito al governo che uscirà dalle elezioni, a meno che Gentiloni non confermi lo stesso Visco.
La prossima settimana la commissione sentirà martedì il procuratore di Roma, Giuseppe Pignatone. Mercoledì quello di Vicenza, Antonino Cappelleri. Poi toccherà alle associazioni dei consumatori, quindi, il 2 novembre al capo della vigilanza di Bankitalia, Carmelo Barbagallo. Successivamente ai liquidatori delle
È proprio della sinistra voler occupare tutti i posti di potere dopo le elezioni: adesso hanno fatto un passo avanti, li vogliono anche prima delle elezioni? Silvio Berlusconi L’ipotesi di cambiare governatore ci trova d’accordo, perché il M5S chiede da tempo che Visco vigili meglio. La mozione del Pd però è una buffonata Roberto Fico Documenti segreti Il dossier sulle crisi da 4.200 pagine che andrà ai parlamentari contiene file segreti
banche venete. Per Visco, quindi, si va verso metà novembre.
Nel frattempo, governo e Quirinale avranno sciolto il nodo della successione. Se non fosse Visco (a ieri, ancora il favorito), sarebbe comunque un interno: in pole position il vicedirettore di Bankitalia Fabio Panetta. Sempre che alla fine non spunti il direttore generale Salvatore Rossi, già tra i saggi chiamati nel 2013 da Giorgio Napolitano a indicare le riforme per la legislatura.
L’iter Il mandato scade il 31, il 27 potrebbe iniziare l’iter per decidere sul prossimo mandato