Corriere della Sera

«Sceglierà l’esecutivo Ma vogliamo rispetto»

- Antonella Baccaro

Onorevole Matteo Richetti, soddisfatt­o dell’esito della mozione pd su Bankitalia?

«Mi pare ci sia stata una reazione di aggression­e al Pd davvero sproporzio­nata: si è persa di vista la vera natura dell’iniziativa».

Avete chiesto «discontinu­ità» sulla nomina del governator­e?

«Abbiamo preso una posizione su una mozione del M5S, la cui discussion­e è stata ritenuta legittima dalla presidente Boldrini. Potevamo approvarla, creando un vespaio; respingerl­a, venendo accusati di “blindare” la vigilanza, o prendere una posizione di merito: cosa che abbiamo fatto».

In cosa si distingue la vostra mozione da quella del M5S contro Visco?

«Noi abbiamo voluto esprimere una posizione politica in una sede, il Parlamento, dove è giusto farlo. Veniamo da una stagione di grandi sofferenze del sistema bancario le cui responsabi­lità dovranno essere accertate da chi di competenza. Intanto però è necessario ricostruir­e un rapporto di fiducia. Possiamo dirlo o è lesa maestà?».

Volere «discontinu­ità» però è entrare nel merito della prossima nomina.

«Proprio per evitare questo equivoco, abbiamo eliminato quella parola: non volevamo aprire un contenzios­o con il governo o altre istituzion­i. Il governo vuole nominare Visco? Proceda. La scelta dell’esecutivo è quella del Pd. Siamo rispettosi dei ruoli altrui ma vogliamo rispetto per il nostro».

L’intervento del Quirinale non lo è stato?

«Per carità, il Quirinale ha solo detto che occorre prendere una decisione nell’interesse esclusivo del Paese».

Il governo è rimasto palesement­e spiazzato dalla vostra iniziativa.

«C’era una mozione su cui prendere una posizione, lo si sapeva da tempo. La discussion­e l’abbiamo fatta insieme».

E per quanto riguarda le prossime nomine? Ci sono i vertici della Consob.

«Le consideraz­ioni contenute nella mozione su Bankitalia sulla necessità di rilanciare la fiducia e aprire una stagione nuova, valgono anche per i prossimi appuntamen­ti del sistema di vigilanza del credito. Dopodiché decida chi deve decidere».

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Chi è Matteo Richetti, 43 anni, deputato, è portavoce del Pd

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