Corriere della Sera

Patente, in Italia dal 2003 tolti 122 milioni di punti «Ora a rischio in 93 mila»

Il dossier e le decurtazio­ni da quando è in vigore la riforma La polstrada: pene più severe per chi guida col telefonino

- Alessio Ribaudo

Sono 122,5 milioni i punti decurtati dalle patenti degli automobili­sti italiani da quando la riforma li ha introdotti, nel luglio 2003, sino a dicembre del 2016. Andando più nel dettaglio — secondo gli ultimi dati del ministero dei Trasporti e riferiti a fine maggio — sono 93.810 i guidatori che hanno quasi esaurito il proprio «tesoretto» avendo a disposizio­ne da zero nove punti. Inoltre per un dossier — realizzato dall’Osservator­io assicurazi­oni di Facile.it e che il Corriere ha letto in anticipo — sono oltre 20 mila quelli che hanno azzerato il loro bonus.

Non mancano le sorprese. Per la ricerca — mettendo in rapporto il numero totale dei residenti abilitati alla guida con quanti hanno esaurito i punti — risulta che la regione al primo posto sia il Friuli Venezia Giulia, che precede la Calabria, la Campania, la Lombardia e il Piemonte. Chiude la Basilicata che, quindi, è la più virtuosa d’Italia. Se, invece, si analizzano in valori assoluti, in testa c’è la Lombardia e poi Campania, Piemonte, Lazio, Emilia-Romagna e Toscana. Ultima è la Valle D’Aosta. Se si leggono i dati in ottica provincial­e, in termini assoluti, nell’area di Napoli c’è il maggior numero di guidatori a zero punti (dietro si piazzano Milano e Roma). In rapporto al numero dei patentati prima è Vibo Valentia, poi ci sono Brescia e Reggio Calabria.

«Chi ha esaurito il punteggio, è un conducente particolar­mente assiduo nel commettere infrazioni che comportano la decurtazio­ne dei punti in un biennio o che ha commesso gravissime violazioni — spiega Giuseppe Bisogno, direttore della polizia stradale — come la guida in stato d’ebbrezza, sotto l’effetto di sostanze stupefacen­ti o l’eccesso di velocità e che non è riuscito a effettuare corsi di recupero. La riforma è stata uno strumento fondamenta­le per la sicurezza stradale, soprattutt­o, all’inizio. Oggi serve un ulteriore salto di qualità per incidere più efficaceme­nte su comportame­nti pericolosi come guidare usando smartphone e altri dispositiv­i: sono la principale causa degli incidenti. Ci vuole un intervento normativo che ci consenta di ritirare immediatam­ente la patente per la sospension­e».

Chi si comporta bene al volante riceve dei «premi». Ogni due anni, si hanno due punti sino a raggiunger­e la quota di 30 punti. Invece i neopatenta­ti ne ricevono uno l’anno, per tre anni, se non ricevono penalità.

«Gli italiani sono come gli uccelli che appena vedono uno spaventapa­sseri al primo giro ci passano alla larga — dice Giordano Biserni presidente di Asaps — poi quando capiscono che non li uccide, ci si posano sopra: o smettiamo di regalare punti o ci battiamo per contrastar­e le infrazioni in vista della sicurezza stradale».

Le penalità incidono anche sul costo della polizza Rc auto. «Decurtazio­ni e, ancora più, sospension­i della patente, indicano comportame­nti alla Su Corriere.it Guarda sul sito del «Corriere della Sera» tutti gli approfondi­menti e le foto guida pericolosi che possono portare a incidenti — afferma Mauro Giacobbe, amministra­tore delegato di Facile.it — e cambiare classe di merito può comportare aggravi anche consistent­i». I calcoli sono presto fatti. «La migliore tariffa per una romana trentenne che guida un’utilitaria (1.400 cc), classe di merito 7, in caso di azzerament­o di patente può avere un rincaro da 309 a 408 euro (+31,9%) — conclude — mentre un ventenne di Napoli che guida una citycar (1.000 cc) passerebbe da 2.514 a 2.997 euro (+19%)».

I rincari assicurati­vi In caso di azzerament­o del tesoretto la polizza può aumentare anche del 32%

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