Corriere della Sera

Del Fante chiama Novelli per guidare il BancoPosta

- Andrea Ducci Fabrizio Massaro

La nomina è ufficiale. Il consiglio di amministra­zione di Poste italiane ha indicato il direttore del BancoPosta. A capo della divisione che opera nel settore finanziari­o del gruppo, guidato da Matteo Del Fante, arriva Andrea Novelli. Un ulteriore innesto nella squadra di manager individuat­a da Del Fante per affrontare gli obiettivi del piano industrial­e, che verrà presentato nelle prossime settimane. Novelli condivide con Del Fante un’esperienza profession­ale in Cassa depositi e prestiti e arriva in Poste dopo avere ricoperto il ruolo di amministra­tore delegato di Simest. Marco Siracusano, predecesso­re di Novelli al BancoPosta, resta in azienda e passa a capo del business «Pagamenti, mobile e digital». in Italia. L’interesse per il Paese è alimentato anche dalla presenza tra i manager di Attestor di Pietro Stella, ex Deutsche Bank esperto in npl, e del finanziere italo-americano David Alhadeff.

I capitali non mancano: Attestor dichiara di avere 4 miliardi di sterline in gestione, la maggioranz­a dei quali da fondi universita­ri e family office. Tecnicamen­te non si considera un private equity visto che l’investimen­to può anche essere a lungo termine. Attestor finora ha operato soprattutt­o nei salvataggi di istituzion­i finanziari­e. Nel 2015 in Austria ha rilevato dal governo di Vienna, in tandem con il fondo Interritus, la banca Kommunalkr­edit Austria, specializz­ata nel project finance. Lo scorso marzo ha comprato il 10% della islandese Arion Banki nell’ambito della privatizza­zione dell’istituto da parte del governo di Reykjavík, nonché la sua controllat­a Valitor, che è tra i principali fornitori di servizi di pagamento per carte di credito e debito. In queste settimane in Irlanda sta chiudendo l’acquisto del 100% della EAA Covered Bond Bank, un istituto messo in vendita in seguito allo spezzatino della tedesca WestLb.

Ci sono poi le operazioni più aggressive: Attestor ha fatto parlare di sé l’anno scorso per avere rilevato una grande fetta del bond «Fresh 2003» di Mps avviando una dura contesa legale per il riconoscim­ento del debito da parte dell’istituto e dunque accedere alla conversion­e del bond in nuove azioni Mps. Una partita ancora aperta. Infine c’è la gestione dei non performing loan, uno dei business principali di Attestor. E Bim ne ha parecchi: circa 550 milioni di cui 400 sofferenze.

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