Duemila ospiti e incontri nelle case, BookCity sarà festa diffusa
Dal 16 al 19 novembre la sesta edizione della manifestazione dedicata ai libri. Eventi in 200 spazi in tutta la città e fuori
La parola d’ordine è partecipazione. Si annuncia gigantesca la VI edizione di BookCity Milano, dal 16 al 19 novembre. Volutamente, pochi nomi dei circa 2 mila ospiti annunciati sono stati spesi adesso: eppure ci saranno decine di scrittori italiani, big stranieri come Daniel Pennac, Clara Sánchez, Paula Hawkins, Peter Cameron, intellettuali come Donatella Di Cesare, scienziati come Edoardo Boncinelli e personaggi dello spettacolo come Claudio Bisio, Enrico Intra e innumerevoli altri. Ma l’accento è sullo spirito collettivo della rassegna che da quest’anno ha un sottotitolo significativo: «Festa metrodo politana, diffusa e partecipata del libro e della lettura».
Sulla crescita di BookCity si è diffuso ieri il sindaco Giuseppe Sala, che ha lodato la «felice ostinazione di Milano: fare nascere tante cose, ma anche farle crescere»: BookCity ha raddoppiato i visitatori rispetto al primo anno (160 mila nel 2016) e triplicato gli eventi (sono 1.140). Ha ribadito l’idea di rassegna diffusa Piergaetano Marchetti, presidente della Fondazione Corriere della Sera che forma con le altre tre fondazioni (Giangiacomo Feltrinelli, Arnoldo e Alberto Mondadori, e Umberto ed Elisabetta Mauri) l’Associazione BookCity Milano.
Il fulcro sarà ancora al Castello Sforzesco e la «festa» si diffonderà poi in 200 spazi in città e fuori. Ma si nota la cifra speciale: il 16 novembre, giornata dedicata alle scuole, l’apertura al pubblico sarà affidata a decine di librerie (l’elenco su bookcitymilano.it) che alle 18 offriranno il programma di Bcm e un brindisi.
«Si comincia nelle librerie — ha spiegato il responsabile dell’edizione 2017, l’editore Luca Formenton — per ribadire che sono un no- centrale per la diffusione della cultura». E ha aggiunto: «Il tratto distintivo è proprio questo: sì, grandi nomi, ma il quid è la partecipazione dei cittadini».
«Se sono poco consolanti le cifre dei lettori in Italia — ha aggiunto Riccardo Franco Levi, presidente di Aie — l’editoria è però la prima industria culturale del Paese, vale 12 o 13 volte quella della musica, 7-8 volte quella del cinema». E nell’occasione ha annunciato che Tempo di libri 2018 diventerà Fiera internazionale.
Immenso il programma: dopo l’inaugurazione con Marc Augé, che venerdì 17 avrà dal sindaco le chiavi della città, al via reading, incontri e maratone nei «poli tematici» con molte nuove sedi come il Teatro del Buratto, l’Ispi o il Museo del Tennis. E — novità — anche le case dei lettori: sul sito ci si può candidare per ospitare a casa un evento.
Molti gli eventi per bambini e young, mentre è nuovo il percorso tematico su donne e pari opportunità. Tornano la maratona Le voci della città, lunga una notte, e la passeggiata letteraria nei quartieri, non più di 24 ore ma di 4 giorni. Chiuderà, il 19 novembre, l’omaggio a Umberto Eco.
E ci sarà anche un’importante anteprima: mercoledì 15 in Triennale si inaugura la mostra La Lettura. Il colore delle parole sulle illustrazioni e gli illustratori del supplemento del «Corriere della Sera», che resterà aperta fino al 3 dicembre.