Corriere della Sera

Dall’energia al circuito La rete dei 23 comuni fa profitti senza confini

- Di Marco Gasperetti

Trecento milioni di patrimonio netto, dieci milioni di utili ogni anno da distribuir­e a 23 comuni per investimen­ti in pubblica utilità. E poi gestione robotizzat­a delle farmacie comunali, impianti fotovoltai­ci galleggian­ti, incubatori legati all’università per innovare. Nord Europa? No. Benvenuti a Imola, sede di Conami, acronimo di Consorzio aziende multiservi­zi intercomun­ale, ente pubblico nato più di un secolo fa come azienda municipali­zzata e poi diventato un colosso pubblico, azionista di riferiment­o di Hera la multiutili­ty leader nei servizi ambientali, idrici ed energetici con sede a Bologna.

Conami è rigorosame­nte pubblica e il suo stato di salute non è un’utopia o un’eccezione che conferma la regola. E se volete un esempio basta leggere un po’ di storia dell’Autodromo di Imola, strappato al fallimento e a una fine impietosa dal consorzio. «Oggi l’autodromo Enzo e Dino Ferrari è tornato in attivo, è stato trasformat­o anche in un hub turistico, e ci sono ricadute sempre più importanti a livello economico per il territorio», spiega Stefano Manara, presidente di Conami.

Ma non ci si ferma. L’obiettivo è quello di rendere l’area dell’autodromo interessan­te anche per i non appassiona­ti di motori con nuove strutture e nuovi confort. E non è un caso che proprio qui si svolga il festival della pubblica utilità. La storia del consorzio sembra una novella a lieto fine. S’inizia nel lontano 1903 a Imola con la nascita

 ??  ?? La forza dell’unione L’olio su tela «Dance» di Henry Matisse, del 1910, si trova all’Hermitage di San Pietroburg­o. Una versione precedente (1909) è conservata al MoMa di New York
La forza dell’unione L’olio su tela «Dance» di Henry Matisse, del 1910, si trova all’Hermitage di San Pietroburg­o. Una versione precedente (1909) è conservata al MoMa di New York

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