Il Milan cerca l’abito giusto per continuare la festa in Europa
Montella: «Rifatto il guardaroba, cerco gli abbinamenti». Stasera l’Aek Atene
L’ultima volta in cui a queste latitudini si usarono metafore su abiti e tessuti, all’allenatore di turno non andò troppo bene. «Zaccheroni potrebbe non essere il sarto adatto per la stoffa di qualità che ha sotto mano» declamò nel marzo 2000 l’allora presidente Silvio Berlusconi prima di esonerare un anno dopo il tecnico che gli aveva fatto vincere uno scudetto in rimonta sulla Lazio. Ieri è stato Vincenzo Montella, consapevole di essere tra color che son sospesi («so bene di essere a rischio se non arrivano i risultati»), ad avventurarsi in figure retoriche su indumenti e armadi. «Quando in estate ci siamo rifatti il guardaroba abbiamo comprato giacche, camicie, pantaloni e cravatte. Ora ci accorgiamo che con quella cravatta è meglio un gilet o che quei calzini non si intonano ai pantaloni. Scopriremo che ci si può vestire in maniera adeguata anche diversamente da come pensavamo».
Alla ricerca dell’outfit più appropriato, Vincenzino non desiste dallo stile, cioè il 3-5-2, riproposto anche questa sera a San Siro nella rassicurante Europa League. Se in campionato il cammino è un pianto (perse metà delle partite giocate), in coppa, preliminari compresi, il rendimento è una vitamina balsamica. Comanda il girone con 6 punti e vanta Andrè Silva, capocannoniere con Kororin e Plea grazie a 4 centri. «Ovvio che pure la domenica vorrei la stessa continuità che abbiamo in Europa, che poi è la nostra casa. È importante ipotecare la qualificazione ma l’Aek è una squadra ostica e di qualità, tra le migliori per percentuali realizzative di tiri nello specchio». Dunque, dopo il tracollo nel derby, da dove si ricomincia? vittorie su 6 del Milan in Europa