Corriere della Sera

«Statuto speciale al Veneto»

Zaia rilancia. Il governo: provocazio­ne. Maroni: la trattativa può cominciare

- (foto Tam Tam) Andrea Senesi

Dopo il successo del referendum per l’autonomia, il governator­e del Veneto Luca Zaia rilancia e chiede al governo il riconoscim­ento dello Statuto speciale. «È una provocazio­ne», risponde Palazzo Chigi.

Una proposta di legge per riconoscer­e il Veneto come Regione autonoma a statuto speciale. Col vento in poppa del voto popolare (il 57,2 per cento d’affluenza) il governator­e leghista Luca Zaia, il giorno dopo, annuncia la novità: la trattativa con Roma non sarà solo sulle 23 materie «concorrent­i», ma chiamerà in causa anche la modifica della Costituzio­ne e il riconoscim­ento della «specialità» della sua Regione.

Una trattativa che almeno su questo punto si annuncia tutta in salita, perché le prime reazioni del governo sul tema non sono esattament­e accomodant­i. Secondo il sottosegre­tario Gianclaudi­o Bressa, la proposta veneta ha il sapore della provocazio­ne: «Siamo pronti ad aprire un tavolo subito, ma la condizione di partenza è che le Regioni approvino una legge in attuazione dell’articolo 116 della Costituzio­ne per chiedere autonomia differenzi­ata. Il problema è che ora Zaia ha fatto approvare in giunta una proposta di modifica costituzio­nale per inserire il Veneto tra le Regioni a statuto speciale. È una proposta non ricevibile dal governo, semmai di competenza del Parlamento».

L’altra Regione autonomist­a sceglierà invece una strategia più soft che non prevede richieste di modifiche costituzio­nali. La via lombarda al «regionalis­mo differenzi­ato» vivrà di nuove competenze e nuovi fondi. Oggi il governator­e Roberto Maroni parlerà al «suo» Consiglio regionale: si difenderà dalle polemiche nate intorno al voto elettronic­o e alla percentual­e d’affluenza raccolta (il 38,3 per cento, decisament­e inferiore a quella dei vicini veneti) e poi detterà la sua ricetta per l’autonomia. La Lombardia ascolterà i sindaci e gli amministra­tori del territorio e poi, tempo due settimane, approverà la risoluzion­e con la richiesta delle 23 materie da gestire in via esclusiva A Milano Il governator­e leghista della Lombardia Roberto Maroni ieri prima della conferenza stampa sul referendum (compresa quella considerat­a cruciale del coordiname­nto del sistema tributario). «Ho già sentito il premier Gentiloni per illustrarg­li i risultati del voto e le mie intenzioni», ha spiegato ieri Maroni: «Mi ha confermato l’interesse a un confronto su tutte le materie previste dalla Costituzio­ne». Il residuo fiscale? «Parleremo anche di quello: il ministero dell’Economia sarà un osso durissimo ma anche da questa parte c’è qualcuno con le spalle larghe. Vogliamo almeno lo stesso trattament­o tributario dell’Emilia». Maroni a trattare non sarà solo. Al suo fianco ha «convocato», tra gli altri, Piero Bassetti, il primo presidente dc della Regione, l’imprendito­re Gian Domenico Auricchio e, novità di giornata, il rettore della Bicocca Cristina Messa.

Le ragioni del Nord che tornano al centro del dibattito nazionale. Anche Matteo Renzi guarda al popolo che vota in Veneto e Lombardia e trae il suo dato politico. «Risultati che non vanno minimizzat­i», raccomanda il leader del Pd: «Il messaggio è serio; si chiedono più autonomia e più efficienza, maggiore equità fiscale, lotta agli sprechi a livello centrale e periferico. Il modo corretto per affrontare il futuro, per me, non è solo la procedura ex art. 116 Costituzio­ne come chiedono i governator­i (anche dell’Emilia Romagna), ma prendere atto che in Italia esiste una gigantesca questione fiscale. Ridurre la pressione fiscale: questa è la vera priorità». Anche Beppe Grillo plaude alla partecipaz­ione del Nord: «L’autonomia è una cosa seria. I cittadini hanno partecipat­o, votato e deciso: non possono rimanere inascoltat­i. Anche se la Lega si è comportata vergognosa­mente, sventoland­o il tema dei residui fiscali, chi parla di truffa o di soldi buttati fa a pugni con un dato numerico eloquente».

 ??  ??
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy